180 Miliardi in 5 Mesi Trafugati, 100mila tra Vip e Miliardari li Portano in Svizzera

09 Febbraio 2015   11:34  

Sono più di 100mila i Vip (calciatori, tennisti, ciclisti, rockstar, attori di Hollywood, politici, dirigenti d’azienda, top model, re arabi e trafficanti d’armi) che nel periodo tra il novembre 2006 e il marzo 2007 avrebbero "portato in svizzera" qualcosa come 180 miliardi di dollari, eludendo il fisco di ben 200 stati sovrani.

Da ieri sera è on line la prima parte della maxi inchiesta del Consorzio internazionale giornalismo investigativo (Icij) che vuole svelare un sistema di evasione fiscale mondiale, reso possibile dai servizi della banca britannica Hsbc attraverso la sua filiale svizzera Hsbc Private Bank con sede a Ginevra.

Nomi e Volti Noti

Tra i 100mila ci sono nomi e volti noti a livello mondiale ed anche vip e vippini italiani.

I file documentano anche ingenti capitali controllati da commercianti di diamanti, sono noti per aver operato in zone di guerra "e venduto pietre preziose - scrive lIcij - per finanziare insurrezioni che hanno causato morti indicibili".

Ma il mondo gestito dalla banca britannica comprende anche nomi eccellenti, tra i quali l’attore John Malkovich, il re del Marocco Muhammad VI, la modella Elle Macpherson.

Nel lungo elenco ci sono i piloti Valentino Rossi e Fernando Alonso, il manager Flavio Briatore e lo stilista Valentino.

"Anche se - precisa Icij - la presenza di alcuni nomi nell’inchiesta non stabilisce automaticamente che questi abbiano commesso reati".

Hsbc che ha sede a Londra e 74 uffici in sei continenti, racconta il Consorzio internazionale di giornalismo investigativo, in un primo momento ha insistito affinché il Consorzio distruggesse i dati avuti.

Curioso il cao della Grecia. Il governo greco ha ricevuto i nomi nel 2010, ma non è successo niente fino a ottobre 2012, quando una rivista greca, Hot Doc, ha pubblicato i nomi e preso atto della mancanza di un’istruttoria per verificare se ricchi greci avevano evaso le tasse, proprio mentre il paese aveva cominciato a fare i conti con le di misure di austerità implementate per evitare il default. La risposta delle autorità greche, spiega l’Icij, fu insolita: la magistratura si affrettò ad arrestare l’editore di Hot Doc, Kostas Vaxevanis, accusandolo di aver violato le leggi sulla privacy.

Centinaia di file. I reporter hanno trovato nei file i nomi di politici di Inghilterra, Russia, Ucraina, Georgia Kenya, Romania, Messico, Tunisia, Senegal Repubblica democratica del Congo, Zimbabwe, Ruanda, Paraguay, Filippine, Algeria. «Nomi eccellenti, finiti nella lista delle sanzioni Usa, come - scrive Icij - Selim Alguadis, un uomo d’affari turco accusato di aver fornito sofisticati prodotti elettrici per progetti segreti di armi nucleari in Libia». E poi c’è Gennady Timchenko, uno dei businessman più vicini a Vladimir Putin, che ha detto che le indagini statunitensi sul trader petrolifero Gunvor, compresi i sospetti per riciclaggio di denaro, scattati dopo la rivelazione dei file, non sono altro che il frutto del desiderio di colpire il presidente russo.

Il cervello. Al centro dell’affare ci sarebbero stati, secondo il Consorzio di giornalismo investigativo, i funzionari della filiale svizzera della Hsbc che dal 2005 avrebbero contattato i Paperoni con patrimoni a sei zeri, proponendo loro di occultare i soldi in società fantasma con sedi nei paradisi fiscali d’oltreoceano.


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