25 aprile: Presidente ANPI nazionale critica sindaco Pescara

16 Maggio 2013   18:09  

 "Manifestare solidarieta' alla scuola '11 febbraio 1944' e a tutti coloro che hanno partecipato alla manifestazione del 25 aprile e' quasi piu' di un dovere. Segnalare ancora una volta quanto poco l'antifascismo sia penetrato, a tutt'oggi, assieme a un concetto di democrazia, nelle menti di molte persone, anche investite di funzioni politiche, e' altrettanto e spiacevolmente doveroso". Cosi' il presidente nazionale dell'ANPI, Carlo Smuraglia, interviene sulla vicenda del 25 aprile celebrato nella scuola '11 febbraio 1944' e sull'atteggiamento del sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia. Le parole di Smuraglia fanno seguito alla presa di posizione del Comitato direttivo della Cgil Abruzzo che, nei giorni scorsi, ha espresso "profonda solidarieta'" alla dirigente, ai docenti e ai genitori degli alunni della scuola ed ha garantito il proprio sostegno all'ANPI Pescara che, proprio insieme alla Cgil locale, aveva promosso quella manifestazione. Sottolineando che il primo cittadino "avrebbe dovuto essere presente ad un'iniziativa cosi' significativa", il presidente dell'ANPI ripercorre lo svolgimento della celebrazione ed afferma che "questo e' bastato perche' il sindaco formulasse una censura a una scuola, non si sa con quale potere stravolgesse i fatti, minimizzasse il ruolo dell'ANPI, definisse quella piccola festa come una 'conviviale di partito', lamentasse lo stravolgimento dell'Inno di Mameli, facesse suo l'insulto contro un canto significativo come 'Bella ciao', definendolo come una canzonetta". "Qualcuno - aggiunge Smuraglia - potrebbe pensare ad una forma di insensibilita' non solo verso una data che e' Festa nazionale, ma anche per tutto cio' che essa rappresenta in generale, ma che in particolare, assumeva un colorito particolare per il ricordo dei nove ragazzi fucilati dai tedeschi. In realta' c'e' molto di piu' perche' chi e' insensibile a certe manifestazioni non ci va e tace. Qui invece si coglie la palla al balzo (una lettera, ripeto quasi anonima anche se firmata), per manifestare le proprie convinzioni, esercitare una inammissibile e scorretta censura sulla Direzione di una scuola, stravolgendo i fatti, ed esprimendosi in modo spregiativo verso cose e associazioni che meriterebbero attenzione e rispetto". "E' un nostro dovere primario - aggiunge Scamurra - chiamare i cittadini a riflettere sulle responsabilita' di un tragico passato e sulla impossibilita' di cercare di rinverdirlo e di aderire ad esso anche solo mentalmente; e' veramente fondamentale che questa battaglia si riesca davvero a vincere, in un Paese che ha tanto sofferto per una dittatura che ha provocato disastri, morti e lutti e privazione di liberta'; una battaglia, quindi, a cui nessuno puo' sottrarsi e che per noi - conclude il presidente dell'ANPI - deve essere considerata come un impegno primario".


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