500mila euro alla moglie del badante: testamento fatto in punto di morte, i figli impugnano l'atto

I parenti dell'uomo si appellano alla legge

25 Ottobre 2013   10:06  

Era noto a tutti i suoi conoscenti, ed a tutti gli abitanti dei Colli, per la sua parsimonia, l'80enne malato di Alzheimer venuto a mancare lo scorso 23 maggio dopo un improvviso peggioramento delle proprie condizioni.

Parsimonia che, nel corso degli anni, aveva permesso all'anziano, non sposato e senza figli, di accumulare un patrimonio di oltre mezzo milione di euro tra libretti di risparmi, titoli bancari, due appartamenti e un terreno.

Negli ultimi anni, le consizioni fisiche e mentali dell'uomo erano notevolmente peggiorate, tanto da convincere lo scorso gennaio il fratello e la sorella a chiedere ad un vicino di casa di assisterlo e somministrargli le medicine, in cambio di un compenso in denaro.

Le condizioni di salute dell'80enne continuano a peggiorare, tanto da rendere necessario un suo ricovero d'urgenza il 18 maggio, che solo cinque giorni dopo (il 23) lo avrebbe portato alla morte.

E qui cominciarono le sorprese: si scoprì, infatti, che l'anziano già il 14 aveva accusato un malore e, quello stesso giorno, aveva redatto da sè un testamento olografo, nel quale esprimeva la volontà di lasciare tutti i suoi averi alla moglie del badante.

Una volta appresi tali particolari, scattarono immediati i sospetti dei fratelli dell'uomo, che trovavano assai strano che avesse deciso di lasciare i propri beni ad una persona che conosceva appena, e soprattutto trovavano inusuale il linguaggio con cui l'uomo, scarsamente scolarizzato, aveva redatto il testamento, nel quale aveva tra l'altro inserito anche il proprio codice fiscale.

Ce n'era abbastanza, insomma, per convincere il fratello e la sorella dell'anziano a rivolgersi ad un avvocato e denunciare il badante e la moglie per circonvenzione d'incapace, in quanto avrebbero approfittato della malattia del loro congiunto per convincerlo a nominare la donna erede esclusiva dei beni, e nel frattempo lo studio legale che li assiste ha ottenuto il sequestro giudiziario dell'intero asse ereditario.

Parallelamente, i carabinieri continuano ad indagare circa le effettive cause che hanno portato alla morte dell'anziano, in particolare sulle circostanze che lo hanno visto redigere il testamento pochi giorni prima di morire.


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