A, B, C... L'Abruzzo del pallone sogna una storica tripletta

Pescara, Lanciano e Chieti in corsa per il salto di categoria

30 Aprile 2012   02:41  

A, b, c. Non sono solo le prime tre lettere dell'alfabeto. Sì, perchè da ieri sono diventati i sogni rispettivamente di Pescara, Lanciano e Chieti (a cui va la piccola aggiunta del numero 1). Infatti, con la conquista definitiva dei play-off anche da parte dei teatini, la serie A, la serie B e la Prima Divisione di Lega Pro sono i possibili scenari in cui potremmo vedere le nostre abruzzesi nella prossima stagione calcistica.

Ma procediamo con ordine e, designando un'ipotetico "abecedario calcistico", andiamo a collocarvi le squadre nostrane secondo la lettera per cui combatteranno nelle prossime gare.

Ovviamente, non si può che partire dalla "A". Lettera sognata sempre più frequentemente dai tifosi del Pescara di Zdenek Zeman che, a dire il vero, il sogno lo stanno già vivendo ad occhi aperti. L'avvento di "Zemanlandia" nel capoluogo adriatico
ha riportato in città la voglia di tornare a respirare i profumi e le emozioni della massima serie. Il Delfino, infatti, dopo un periodo nero in cui, fra le altre cose, si sono intrecciate le tragiche morti di Franco Mancini e Piermario Morosini, è tornato al "suo" calcio e ai "suoi" gol riguadagnandosi immediatamente il secondo posto alle spalle del Torino. Ora,
accertato che il peggio è alle spalle, i dannunziani possono guardare con fiducia al futuro anche grazie a quello che sta diventando lo "zoccolo duro" della Nazionale Under 21 di Ciro Ferrara. Infatti, se Immobile è il capocannoniere del
campionato con 25 reti, che punta a superare il record di 30 stagionali realizzato da Luca Toni con la maglia del Palermo, Insigne è il pupillo dei tifosi pescaresi, e non solo visto che molti napoletani lo sognano con Cavani, Hamsik e Lavezzi. Non vanno dimenticati poi Capuano, su cui da tempo ci sono gli occhi del Chelsea, e Marco Verratti conteso dai maggiori club italiani, in particolar modo dalla Juventus che avrebbe individuato in lui il successore di Pirlo. In altre parole, quella allenata dal boemo è una squadra che ha tutte le carte in regola per puntare al ritorno tra le prime venti del nostro paese scrivendo nuove pagine di storia come nell'era Galeone.

Dopo la "A", la "B". E' la strepitosa favola che potrebbe vivere la Virtus Lanciano di Carmine Gautieri. I rossoneri, con i play-off guadagnati con due giornate d'anticipo, sperano di rivivere sulla propria pelle il sogno che già si è avverato per realtà come Chievo, Portogruaro o AlbinoLeffe. I presupposti ci sono tutti: ad inizio stagione, quando fu presentato il "Gaucho" nella sala del consiglio comunale di Lanciano, forse nemmeno il più ottimista dei tifosi avrebbe potuto pensare ad un finale di campionato così intenso. Tuttavia, con il passare delle gare e con degli innesti "low-cost" ma mirati, come quelli di Pavoletti, Chiricò e Paghera la Virtus è riuscita a recitare il ruolo dell'outsider, impensabile alla vigilia del campionato. L'atmosfera che si vive oggi a Lanciano può essere paragonabile a quella della stagione 2001/2002 quando i frentani furono eliminati dalle semifinali degli spareggi promozione dal Taranto: infatti, basti pensare alle ultime gare casalinghe del club dei Maio, in cui il "Biondi" ha fatto registrare il tutto esaurito, oppure, esempio più recente, è dato dalla folla che ieri pomeriggio si è radunata in piazza Plebiscito per seguire il match con il Siracusa.

E dopo la "B", la "C"(1). La piacevole notizia è arrivata ieri pomeriggio dallo stadio "Guido Angelini". Dopo undici anni, finalmente, anche il Chieti torna a giocarsi i play-off. E'un traguardo a dir poco storico quello raggiunto dalla società del presidente Walter Bellia, al quale va il merito di aver preso per mano la squadra dall'inferno del dilettantismo per riportarla nelle categorie che più si addicono alla maglia neroverde. Dopo la resurrezione, anche al livello d'immagine grazie all'intervento del responsabile Marketing Biagio D'Aniello che ha ridato "appeal" alla piazza, il presidentissimo 
neroverde punta alla quarta promozione in sei anni di gestione. Sarebbe qualcosa di veramente straordinario per una squadra che, dopo il "biscotto" dello scorso anno, ha dato un'ulteriore dimostrazione di meritarsi il salto in Prima Divisione. Alla dirigenza la soddisfazione degli applausi dei tifosi per aver fornito al tecnico Paolucci una rosa di valore senza mai perder d'occhio il bilancio, al mister i complimenti per aver plasmato una squadra che è uscita sempre a testa alta dal campo, anche dopo le sconfitte.

Infine, come giusto che sia, si possono tracciare i bilanci anche di Giulianova, L'Aquila, Celano e Teramo, squadre che ad una giornata dal termine del campionato conoscono già il proprio destino. Partiamo dai giallorossi: la squadra del presidente D'Agostino con la vittoria sull'Ebolitana ha scritto la parola "fine" al suo "annus horribilis". A Giulianova, infatti, ne sono successe davvero di tutti i colori in questa stagione: dalla crisi
societaria, a quella di risultati, dalla nuova presidenza sfumata al cambio d'allenatore, dalla messa in mora della società al problema dello stadio "Fadini". Alla squadra, dunque, va un grande applauso per l'esempio dato: non solo di attaccamento
alla maglia, manche di grande professionismo.
Situazione diversa a L'Aquila, dove i rossoblu hanno sprecato clamorosamente la possibilità di conquista della Prima Divisione. Non può che considerarsi una stagione fallimentare quella del club del presidente Gizzi che, ai nastri di partenza del torneo sembra essere una delle accreditate maggiori per la promozione.
A concludere il quadro ci pensano Celano e Teramo che si sono passate il testimone: i marsicani, infatti, dopo una stagione in cui non sono mai apparsi in corsa per poter rimanere fra i professionisti salutano la Seconda Divisione dopo sei anni per far posto
alla squadra di mister Cappellacci che completa il suo processo di rinascita dopo quattro anni d'inferno.

Insomma, anche nella prossima stagione il calcio abruzzese farà parlare di sè e, mentre aspettiamo di vivere le emozioni di un finale di stagione che potrebbe essere memorabile per il pallone d'Abruzzo, non possiamo far altro che augurarci, una strepitosa tripletta, o per dirla con uno slang di moda di questi tempi, con un "Triplete" che possa renderci ancor più orgogliosi della nostra regione impegnata sui diversi fronti del panorama nazionale. Si spera, rigorosamente dalla A alla C!

Daniele Polidoro


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