A Fukushima prevedono i terremoti e non bevono il vino

15 Febbraio 2012   10:45  

Giorni di processo per la commissione grandi rischi, giorni di paura a Fukushima.

Gli scienziati giapponesi hanno incrociato i dati relativi a diversi studi sulle faglie nipponiche e non solo hanno “previsto” che un grande terremoto sarà probabile ma hanno anche ristretto il campo alla zona limitrofa la grande centrale nucleare.

L'avvertimento è partito immediatamente e le autorità sono state invitate a prendere le dovute precauzioni per  “resistere ai possibili terremoti di elevata magnitudine che potrebbero verificarsi nella regione”.

Non è una questione di stregoneria ma solo di corretta valutazione grammaticale. Si perché magari un tale terremoto non avverrà o magari non causerà problemi, però ciò che salta agli occhi è la scelta felice di una buona serie di parole per avvertire chi, magari, deve preoccuparsi di un eventualità non auspicabile ma possibile.

Se i terremoti non si possono prevedere, si possono però valutare grammaticalmente le dichiarazioni di chi è chiamato a studiarli. “Niente preoccupazioni, bevete un buon montepulciano”, “terremoti di elevata magnitudine potrebbero verificarsi nella regione”.

C'è uno scompenso, ma probabilmente è dovuto a fattori geografici: ditemi voi, dove lo trovi oggigiorno un buon vino in Giappone?

Matteo De Santis


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