A due anni dalla morte di Giulia Di Sabatino il gip riapre indagini, sotto accusa 3 persone

12 Settembre 2017   09:03  

Sono passati due anni da quando la giovane Giulia Di Sabatino fu ritrovata staziata sotto un viadotto dell'autostrada A14, da dove si presume si sia buttata il giorno prima del suo 19esimo compleanno, oggi  il gip del tribunale di Teramo, Domenico Canosa, ha disposto nuove indagini sulle cause che portarono alla sua morte.

Dopo due mesi dall’udienza in cui si è discussa l’opposizione all’archiviazione chiesta dalla procura di Teramo, il giudice chiede quindi alcuni approfondimenti ai sostituti Davide Rosati ed Enrica Medori.

Richieste che chiedono di ascoltare di nuovo alcune persone già comparse davanti ai magistrati.

I famigliari di Giulia rappresentati dal legale Antonio Di Gaspare, che non ha mai creduto che la giovane si sia tolta la vita, hanno espresso soddisfazione sulla decisione presa, e sperano che ciò potrà far luce sull'accaduto.

Sono tre le persone iscritte sul registro degli indagati per istigazione al suicidio: un 26enne di Mosciano con cui la 19enne ha avuto un rapporto sessuale prima di morire; un 43enne che le ha dato un passaggio in scooter ed un 28enne, sotto inchiesta anche all’Aquila per pedopornografia, sul cui cellulare sono state trovate foto osé.


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