Abruzzo Engineering e i 36 mesi di cassa integrazione e riqualificazione con "spese rilevanti"

13 Novembre 2013   08:45  

Domenico Attanasii era iscritto all'Ufficio di Collocamento di Teramo. Nel 1998 è stato avviato ai Lavori Socialmente Utili (Lsu), su un progetto del Dipartimento della Protezione Civile, come addetto ai monitoraggi speditivi. Dopo circa un anno, lui ed i suoi colleghi sono diventati, sempre come LSU, dipendenti della Regione Abruzzo con la stessa mansione.

Nel 2001, il 31 dicembre, furono stabilizzati dall'amministrazione Pace, attraverso un affidamento, una commessa di 51 miliardi di lire per 5 anni, alla costituente Collabora Engineering. Pochi giorni dopo, intervenne la SMA Abruzzo di Enrico Intini1 di Noci di Bari, che si aggiudicò la commessa per 10 miliardi in meno, ovvero 41 miliardi di lire.

Dopo il ricorso al TAR della Collabora Engineering l’appalto le venne affidato per l’importo di 51 miliardi e vennero stabilizzati 98 Lsu. Dal 2002 al 2007, i lavoratori sono stati dipendenti della Collabora Engineering e poi, con Del Turco, c’è stato il passaggio alla Abruzzo Engineering2.

La Proprietà è composta da: 60% Regione Abruzzo, 30% Selex Service Management, 10% Provincia dell'Aquila.

Domenico lavora ancora con l’Abruzzo Engineering, ma dal 2011 è in cassa integrazione: 36 mesi continuativi.La società dal dicembre 2010 è in "liquidazione volontaria" a causa di un presunto "deficit di 19 milioni di euro".

Domenico ci scrive a seguito del dossier dell’eurodeputato Søndergaard poiché presume che ci sia stato un altro spreco post terremoto.

“Nell'estate 2010, -racconta l’uomo- durante il mio stato di precariato e cassintegrato, sono stato invitato a frequentare un corso universitario facoltativo (sono solo diplomato) di riqualificazione professionale, "con rilevanti spese a carico dell'azienda", in maniera del tutto volontaria (appunto perché non ci hanno richiamati dalla cassa integrazione) con la prospettiva di essere impiegati in mansioni inerenti la ricostruzione post-sisma, negli uffici tecnici del Comune dell'Aquila. Chi non avesse aderito a tale iniziativa sarebbe rimasto in CIG. Per senso del dovere e speranza, che è l'ultima a morire, ho partecipato al corso di riqualificazione, senza ultimarlo e senza essermi sottoposto agli esami finali di valutazione, perché mi resi subito conto di non possedere gli strumenti didattici per apprendere nozioni inerenti materie universitarie a 36 anni dall'ultimo mio giorno di scuola. Dopo la fine del corso propedeutico e indispensabile, sono stato comunque richiamato in servizio, per svolgere addirittura mansioni inerenti la "Contabilità sui cantieri per la ricostruzione dell'Aquila".

Domenico si è reso subito conto che non era in grado si svolgere la mansione richiesta e quindi viene rimesso in Cassa integrazione. Si vociferava che quel corso, sarebbe costato 25mila euro, e molti insegnati erano parenti dei dipendenti di Abruzzo Engineering.

Assodato che la mia cassa integrazione è legittima per l'azienda – continua Domenico nella lettera - la domanda che vorrei porre pubblicamente ai contribuenti è la seguente: Perché una società in house alla Regione Abruzzo, già in liquidazione a causa di un presunto deficit di 19 milioni di euro, allestisce un corso di riqualificazione professionale, "con rilevanti spese a carico dell'azienda" e poi richiama in servizio chi, come me, non ha ultimato il corso, non ha sostenuto l'esame di valutazione finale? Era proprio indispensabile uno stage universitario "con rilevanti spese a carico dell'azienda", come riportato nell'ordinanza del giudice del lavoro (http://www.scribd.com/doc/139754741/Ricorso-ex-articolo-700) se poi hanno impiegato un dipendente "non competente" in una posizione così strategica, ma molto istruito in informatica, come attesta la ECDL - European Computer Driving Licence (http://www.scribd.com/doc/125362131/ecdl-european-computer-driving-licence), di cui sono in possesso? Cos'è che dobbiamo, noi cittadini contribuenti, percepire come "irrilevante": un corso di riqualificazione "con rilevanti spese a carico dell'azienda" di danaro pubblico o la stessa "ricostruzione"?”

Samanta Di Persio

1 “A Bari i magistrati hanno messo nel mirino Enrico Intini, imprenditore pugliese considerato molto vicino a Massimo D'Alema e amico anche di Tarantini. Già nel 2009 Intini raccontava ai magistrati che, su consiglio dell'ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso (vicino a Berlusconi), cercò di entrare in rapporti con Finmeccanica, usando la mediazione proprio di Tarantini” Il Fattoquotidiano, 2 settembre 2011

2 L'obiettivo primario di Abruzzo Engineering S.c.p.a. è la riduzione del digital divide all'interno del territorio regionale e la rimozione del gap tecnologico che divide le zone non raggiunte da servizi detti "a larga banda" dai grandi centri urbani attraverso la creazione di una rete multiservizio che si basa sull'integrazione di tecnologie di comunicazione wired e wireless altamente innovative. www.abruzzoengineering.com


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