Abruzzo a rischio tumori, Marsica, Pescarese, Bussi e Popoli più esposte

04 Febbraio 2014   08:24  

L’Agenzia Sanitaria Abruzzo (ASR) ha realizzato un dossier sulla prevalenza tumorale nella regione, lo studio è stato condotto analizzando due trienni dal 2006 al 2008 e dal 2009 al 2011.

Purtroppo la regione Abruzzo non ha mai istituito un registro tumori, quindi per analizzare il trend della nostra regione ci si deve affidare alla buona volontà dei ricercatori.

Dal dossier risulta che ci sono quattro zone con frequenza di patologie tumorali (scarica il dossier) statisticamente superiori alla media regionale, con una possibile correlazione con l'esposizione ad inquinanti ambientali: entroterra marsicano, litorale dell’area metropolitana di Pescara, Bussi sul Tirino e Popoli.

L’ultimo rapporto AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori) ha stimato in circa 2.250.000 i malati di tumore in Italia, numero destinato ad aumentare a causa dell’invecchiamento della popolazione italiana. Augusto De Sanctis, del Forum Abruzzese dell’Acqua, spiega:

“Il dossier è stato realizzato nel 2012, ma non è stato pubblicizzato tra la popolazione. Nel frattempo si sono ammalate altre persone e non è stato messo in atto nessun servizio per lo screening e per la diagnosi precoce, strumenti che potrebbero senz’altro salvare in molti casi la vita.”

Bussi e Popoli sono gli unici siti di interesse Nazionale per le Bonifiche, infatti i comuni si sono costituiti parte civile nel processo che dovrà condannare gli autori della cosiddetta discarica dei veleni, prodotta dall’ex Montedison.

Lo scarico nelle acque, i terreni inquinati, hanno generato sicuramente danni ambientali sull’intero territorio: nel Pescara e nella falda sottostante sono state riscontrate alcune sostanze dannose per la salute solventi clorurati cancerogeni, tetracloruro di carbonio, esacloroetano, da cloroformio e la trielina.

Per le altre aree si possono fare solo delle ipotesi

Nella zona della Marsica- continua De Sanctis - si pensa ad una correlazione con i pesticidi utilizzati negli anni ‘70/80, mentre per il litorale pescarese sappiamo da anni che abbiamo il tasso più alto di polveri sottili nell’aria. Questo primo dossier mira ad individuare le aree con una percentuale di tumori più elevato della media; il prossimo passo sarà capire le cause: per gli altri siti di bonifica lo studio SENTIERI dell'Istituto Superiore di Sanità ha già provato il nesso causale tra inquinamento ambientale e aumento della mortalità per varie malattie. Auspichiamo che la regione Abruzzo istituisca il registro dei tumori, sarebbe un atto di civiltà.”

Samanta Di Persio


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore