Abruzzo: cercasi fornai disperatamente (solo d'estate ndr.)

AGGIORNAMENTO - Si cercano solo nel periodo estivo

01 Settembre 2011   14:08  

AAA cercasi fornaio disperatamente. Questo il grido d'aiuto dell'associazione panificatori d'Abruzzo, colpita duramente dalla mancanza d'esperti qualificati. E, come spiega il presidente Vinceslao Ruccolo, se mancano i creatori manca il prodotto finito, il pane locale, creato da cereali autoctoni e famoso per il suo sapore.

Secondo Ruccolo, la carenza di personale ha diverse cause.

In primis, il dover sostenere una lotta impari: il piccolo fornaio abruzzese deve infatti confrontarsi con i grandi nomi del settore, che hanno dalla loro tecnologia e finanze ben superiore. Il panificatore artigianale può mettere in campo l'inventiva ed il prodotto tipico (Ruccolo prepara il pane con diversi condimenti, dalle noci alla zucca alle olive), ma la bilancia pende sempre dall'altra parte.

Poi, un pregiudizio culturale che disprezza i mestieri manuali ed eleva quelli più intellettuali, a prescindere da stipendio e solidità occupazionale. Lo spiega anche Paolo Gatti assessore regionale alle Politiche del Lavoro: "E' un retaggio del dopoguerra il fatto che i figli debbano essere per forza tutti diplomati o laureati e impiegati, possibilmente nella pubblica amministrazione. Bisogna superare i pregiudizi culturali legati a professioni considerate poco qualificanti. È vero, quello del fornaio è un mestiere duro ma, come accade anche per altre figure molto richieste, consentirebbe di avere uno sbocco lavorativo immediato e sicuro e uno stipendio non trascurabile".

Comunque sia, il risultato finale è chiaro: una carenza di personale, sia giovani da formare che esperti pronti, sempre più dannosa per l'economia della Regione.

Conclude il presidente Ruccolo: "In Abruzzo sono tanti i forni artigianali che non trovano manodopera e il problema, che esiste da anni, ora si è accentuato". Persino i vantaggi economici e lavorativi lasciano insensibili: "Un fornaio con la qualifica ottiene circa 2.500 euro netti al mese in busta paga. Uno stipendio che, con gli straordinari e la produttività, arriva facilmente a tremila. È vero che si lavora nelle ore notturne, di solito da mezzanotte alle otto, ma c'è anche chi finisce prima e inizia prima. Quasi sempre, invece, rispondono alle offerte di lavoro solo gli extracomunitari e, ultimamente, neanche quelli".

AGGIORNAMENTO:

Le precisazioni del presidente Giammarino


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