Numeri da recessione per la Cgil: tra gennaio e marzo di quest'anno sono stati persi oltre 2.000 posti di lavoro rispetto al trimestre precedente. In Abruzzo gli occupati sono pertanto attualmente 507 mila; nel 2008, nel periodo pre-crisi erano 523 mila. Unioncamere prevede un Pil in caduta del 2% e un’ulteriore perdita di 4.000 posti di lavoro nei prossimi mesi.
Altro dato allarmante è il forte aumento delle ore di cassa integrazione autorizzate dall'Inps: in Abruzzo sono state 8 milioni 303.427 e hanno interessato oltre 12 mila lavoratori, con una forte crescita della Cig ordinaria.
Questi i dati per Provincia:
L’Aquila: 1.487.675 ore (17,91%)
Teramo: 2.679.376 ore (32,26%)
Pescara 916.910 ore (11,04%)
Chieti: 3.220.476 ore (38,78%)
Ciascun lavoratore in cassa integrazione ha perso in media 2.600 euro di salario nei quattro mesi. Il trattamento di disoccupazione per l'edilizia è pari a 573 euro, per la disoccupazione non agricola 93 euro , per le attività socialmente utili 556 euro.
E a ben vedere sono queste categorie privilegiate rispetto ai lavoratori precari e saltuari, che sono in Abruzzo decine di migliaia e in buona parte giovani e donne, che non hanno diritto ad alcun ammortizzatore sociale, e il licenziamento, molto facile, visto che per loro non vale l'articolo 18, significa la miseria e o il ritorno in famiglia. Una categoria ignorata e invisbile anche per molti sindacalisti con il contratto a tempo indeterminato e non a rischio licenziamento.