Aca, è di nuovo caos: spariti 4 milioni sotto Di Cristoforo?

La Procura: "Azienda centro di potere personale"

30 Luglio 2014   10:43  

Torna a far parlare di sé l'Aca, o per meglio dire la precedente gestione targata Ezio Di Cristoforo, già nel recente passato interessata da inchieste giudiziarie, ed ora al centro di un nuovo filone giudiziario, nel quale oltre all'ex presidente risultano indagate altre sei persone.

All'attenzione degli inquirenti, questa volta, la presunta malagestione che sarebbe stata attuata da Di Cristoforo, illustrata in un documento di ben 140 pagine redatto dal consulente della Procura Gianluca Vita, nel quale si afferma che il falso in bilancio che si sarebbe venuto a creare durante le precedenti gestioni si attesterebbe intorno ai 4 milioni di euro, frutto di fatti e valutazioni non corrispondenti alla reale situazione dell'azienda.

Una voce importante in questo presunto falso in bilancio sarebbe inoltre stata comportata da vari emolumenti non dovuti allo stesso Di Cristoforo, poiché l'allora presidente, a fronte dei 246.000 euro ottenuti tra onorario, premi, trattamento di fine mandato e rimborsi, ne avrebbe invece intascati circa 600.000, sin troppo ragguardevole data la posizione di Di Cristoforo, per il quale in riferimento a ciò l'ipotesi di reato della Procura sarebbe quella di truffa.

Ma non solo: nel documento, infatti, è scritto che "la società che gestisce un bene primario come l'acqua è stata utilizzata come centro di potere politico non al servizio del popolo ma personale". In altre parole, il consulente afferma che durante la presidenza di Di Cristoforo, tra il 2009 ed il 2012, all'interno dell'Aca si sarebbe venuto a creare un sistema che avrebbe avuto come priorità favoritismi personali, in termini di gestione di appalti e di voti.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore