Aca sotto accusa, Albore Mascia e Di Primio: "Scioglietela"

09 Settembre 2013   09:46  

Continua inarrestabile la serie di critiche che da tempo si riversano sull'Aca di Pescara, a seguito dello scandalo che ha comportato gli arresti domiciliari per il presidente Ezio Di Cristoforo ed altre cinque persone.

Per le 15 di oggi é stata infatti convocata informalmente una riunione per decidere il nuovo amministratore dell'Azienda comprensoriale acquedottistica, un'assemblea che però, secondo il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ed il suo omologo teatino Umberto Di Primio (i due comuni sono soci dell'azienda, detenendone rispettivamente 5 e 3 azioni), "sortirà come unico effetto un'ulteriore perdita di tempo, dal momento che non verrà nemmeno verbalizzata".

Da qui l'iniziativa dei due primi cittadini di chiedere l'intervento del Tribunale delle Imprese dell'Aquila, attraverso un ricorso in cui sono state formalizzate le richieste di convocazione formale di un'assemblea in cui si pervenga alla "presa d'atto delle dimissioni dei componenti del consiglio di amministrazione dell'Aca e decadenza dell’intero esecutivo, revoca degli amministratori e nomina di un nuovo amministratore unico dell'Aca".

In seguito all'inchiesta, alcuni Comuni soci avevano infatti richiesto la convocazione di un'assemblea ordinaria per per discutere la decadenza del vecchio consiglio di amministrazione e la nomina del nuovo amministratore, poiché che il consigliere di amministrazione Concetta Di Luzio aveva rassegnato le dimissioni ed il vicepresidente Giuseppe Di Michele era già cessato dalla carica per scadenza del mandato.

Lo stesso Di Michele aveva invece sostenuto che il cda dell'Aca non era da ritenersi decaduto, provvedendo a convocare una riunione informale per oggi, decisione cui Albore Mascia e Di Primio si sono subito opposti appellandosi al Tribunale delle Imprese aquilano, ritenendo che "l'attuale cda sia in questo momento evidentemente impossibilitato ad operare".

 

 


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