Adriano Barattucci, innovativo commerciante argentino, era dell'Abruzzo

Il suo “Corfinio” fu, per anni, tra i liquori più venduti a Buenos Aires.

04 Settembre 2017   10:15  

Adriano Barattucci (il cognome diverrà Baratucci) nacque in provincia di Chieti. Emigrò per l’Argentina dove si stabilì a Buenos Aires. All’inizio fece diversi e duri lavori. Poi proprio in questa città realizzò il sogno con il quale era partito dall’Abruzzo. Decise di aprire una attrezzato negozio sulla “avenida Santa Fe” al n.  2462 a cui diede il nome di “La Teatina”.

Si specializzò nella vendita di prodotti di pasticceria, dolciumi, confetti e liquori. In più riuscì ad affermare il “Corfinio Barattucci” come “exquisito licor”.

Anche la maggior parte degli altri prodotti li importava, se possibile, dal suo Abruzzo e tra questi i confetti Pelino. Appena dopo aprì un annesso negozio di alimentari con pasta, insaccati e prodotti vari. Fu il primo a portare in terra argentina la innovativa e rivoluzionaria impastatrice “Meschini”. Poi acquistò tre carrozze, con cavalli, che adornò con scritte pubblicitarie. Con queste attrezzò un assai funzionale servizio a domicilio. I prodotti de “La Teatina” entrarono così anche nelle più importanti case della capitale argentina.

Nel campo commerciale il suo nome divenne sinonimo di correttezza e qualità. Lavoratore instancabile, sul posto di lavoro era il primo ad arrivare e l’ultimo ad uscire, seppe guadagnarsi la stima ed il rispetto di tutti. Generoso benefattore dei poveri. Barattucci fu, tra le altre tante cose, consigliere della “Società italiana Unione e Benevolenza”, presidente della “Società Abruzzo” e tesoriere della “Unione Italiana”.

Divenuto personaggio, influente e assai considerato, spese le sue energie, soprattutto, per i suoi connazionali più bisognosi.

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”


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