Aeroporto Pescara, Foschi: "La Saga è diventata un colabrodo da commissariare"

07 Dicembre 2015   15:28  

"La Saga e' diventata un 'colabrodo' senza fine il cui costo, nonostante le continue 'trasfusioni' di liquidita' da parte del Governatore D'Alfonso e del Consiglio regionale, ricadra' pesantemente sulle tasche degli abruzzesi.

L'ultimo intervento, ovvero l'erogazione nelle casse della Societa', che gestisce i servizi a terra dell'aeroporto di Pescara, di 3milioni di euro e' affiancato dai pareri negativi di tutti gli uffici finanziari della Regione, e non e' contemplato dalle leggi europee che sicuramente apriranno una procedura di infrazione nei confronti dell'Ente.

A questo punto invieremo tutto il fascicolo all'attenzione dell'Enac per chiedere il suo intervento urgente per commissariare la Saga e avviare un bando per la privatizzazione dello scalo, prima che venga declassato facendo la fine di quello di Rimini".

La denuncia e' arrivata da Armando Foschi, membro dell'Associazione 'Pescara - Mi piace' che sostiene di essere venuto a conoscenza delle carte inerenti la Saga.

"La situazione e' drammatica - ha detto Foschi -: ormai la Saga non riesce a produrre utili, forse aumenta il numero dei passeggeri, ma, dopo aver chiuso il bilancio al 31 dicembre 2014 con una perdita di 7milioni 740mila euro, non ha mai presentato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e all'Enac un Piano industriale, con relativo Piano economico-finanziario, utile a dimostrare che comunque lo scalo e' in grado di raggiungere l'equilibrio finanziario almeno in un triennio.

Peraltro la mancata presentazione del Piano Industriale gia' da solo puo' determinare l'esclusione del nostro aeroporto dall'elenco dei 26 scali di interesse nazionale.

Il 26 gennaio 2015 la Regione ha deciso una nuova ricapitalizzazione, per 7 milioni di euro, dopo che gia' la ricapitalizzazione del 2014, per 5milioni 972mila euro, era stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale visto che la Regione non aveva ricevuto l'approvazione preliminare della Commissione Europea, l'unica abilitata a giudicare se si trattasse di aiuti di stato compatibili.

Sperando di bypassare tale inghippo, il Governo D'Alfonso si e' inventato una nuova 'ricapitalizzazione come aiuto al funzionamento dello scalo', che pero' non esiste nella legge europea, e comunque poteva essere varato solo dopo l'approvazione del Piano industriale, ratificato solo il 7 settembre scorso, ovvero otto mesi dopo l'erogazione dei 7 milioni di euro".

 "Ma non e' finita qui - ha proseguito Fochi -: l'8 ottobre 2015 e' iniziato l'iter di una nuova legge regionale al fine di erogare altri 500mila euro di aiuti alla Saga; durante il suo viaggio nelle Commissioni, il contributo e' lievitato dai 500mila a 1 milione di euro prima, per poi salire ancora a 3milioni di euro, fondi presi dal capitolo inerente l'Imposta regionale Irpef sulle attivita' produttive, sulla base di una presunta maggiore entrata che pero' non e' stata mai certificata dagli uffici finanziari.

Anzi, a domanda specifica, gli stessi Uffici finanziari hanno espresso parere negativo, sia sulla nuova erogazione di liquidita' sia sui prelievi sul capitolo Irpef, che ha peraltro trasformato la Saga in una nuova 'tassa' a carico di tutti gli abruzzesi.

La legge, tuttavia, e' stata ugualmente approvata dalla maggioranza del Governatore D'Alfonso, mettendo a rischio non solo le casse regionali, ma la sopravvivenza stessa dello scalo abruzzese che, evidentemente, l'attuale governance della Saga non riesce a gestire.

A questo punto - ha ribadito Foschi - raccoglieremo tutte le carte intercettate e invieremo tutto il faldone all'esame dell'Enac che ha il dovere di intervenire per fare chiarezza adottando l'unico provvedimento oggi percorribile: commissariare la Saga, fare luce sui conti, e indire un bando per la privatizzazione dello scalo altrimenti faremo la fine di Rimini e di altri aeroporti nazionali, ovvero verremo declassati, non saremo piu' struttura di interesse nazionale, e questo accadra' non appena la Commissione Europea avra' modo di vedere le ultime procedure adottate dalla Regione, nessuna delle quali e' mai stata sottoposta al vaglio preliminare della stessa Commissione, come imposto dalla legge, le boccera' senza mezzi termini e aprira' una procedura d'infrazione inevitabile nei confronti della Regione.
Procedura che, ancora una volta, pagheranno gli abruzzesi".


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