Aeroporto d'Abruzzo, i silenzi dell'ENAV e le possibili ricadute sull'aerostazione abruzzese

04 Settembre 2017   11:57  

Mentre da un lato si evidenzia, a ragion veduta, l’andamento positivo dei transiti nell’aeroporto di Pescara, con una proiezione a fine anno superiore alle 600.000 unità, dall’altro registriamo alcune scelte ed altrettanti silenzi, operati dall’Enav, che lasciano perplessi e soprattutto generano non pochi dubbi e preoccupazioni su quello che sarà il futuro del controllo del traffico aereo in Abruzzo. 

Ci riferiamo in particolare al continuo ricorso alla riduzione dei servizi a causa della mancanza di personale, ovvero le cosiddette “contingencies”, che di fatto hanno praticamente ridotto ai minimi termini, se non azzerata in alcuni casi, l’attività “meteo”. 

E’ bene ricordare come i lavoratori Enav di Pescara hanno già dato un importante contributo in termini di costo del lavoro e di razionalizzazione a seguito del nuovo CCNL. 

Questa situazione deve necessariamente essere garante del mantenimento delle attività oggi presenti in Torre e di certo non giustificherebbe in alcun modo ogni azione aziendale tesa ad un recupero sia in termini numerici (attualmente si è sotto organico) che per quanto attiene il presenziamento giornaliero, ovvero il cosiddetto “H24” già messo in discussione nel recente passato. 

Come Cisl Trasporti intendiamo sottolineare queste criticità chiamando tutti i portatori di interessi a prendere in considerazione ogni azione a tutela tanto dei dipendenti e del futuro di Enav quanto delle ricadute negative che scelte aziendali non giustificate potrebbero avere sul futuro dell’aeroporto d’Abruzzo. 

 


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