After Earth: viaggio di formazione di una futura star di Hollywood

Recensione film e trailer

20 Giugno 2013   23:21  

Genere: Fantascienza, Avventura
Regia: M. Night Shyamalan
Cast:Will Smith, Jaden Smith, Isabelle Fuhrman, David Denman, Kristofer Hivju, Zoe Kravitz, Glenn Morshower

Durata 100 min

Voto:000

Nel 2025 gli umani abbandoneranno la terra devastata da disastri naturali a catena per trasferirsi su un altro pianeta, Nova Prime, dove inizieranno una lunghissima lotta contro una razza aliena. A mille anni di distanza, quest'ultima adotterà un'arma letale per distruggere la razza umana: una creatura di nome Ursa.

Per combattere contro di essa, viene formato un corpo di Ranger addestrato a combatterla. L'Ursa, infatti, è capace di individuare gli esseri umani solo attraverso la paura che essi provano incontrandola. A scoprire tutto ciò è il capo dei ranger Cypren Raige (Will Smith). Durante un atterraggio di fortuna su un pianeta ostile, Cypren resta intrappolato nei resti della navicella in cui viaggiava insieme a suo figlio Kitai (Jaden Smith): sarà proprio il ragazzo appena tredicenne, a dover dimostrare il proprio valore, per salvare la propria vita e quella del padre.

Ideato, prodotto e interpretato da Will Smith, "After Earth- Dopo la fine del mondo" rappresenta il mezzo, per l'ex ragazzo di Bel Air, per passare il testimone a suo figlio.

L'esordio cinematografico del giovane Jaden avviene nel 2006 a fianco di Smith senior, nel film di Gabriele Muccino "La ricerca della felicità", e, già in quell'occasione, l'allora attore in erba dimostra un'innata capacità di mostrarsi all'occhio della macchina da presa.
Se il film di Muccino è stato l'esordio, la presentazione cinematografica di Jaden, "After Earth" è la sua consacrazione. Per un evento di tale portata Will Smith ha scelto di mettere dietro la macchina da presa uno dei suoi registi preferiti: M. Night Shyamalan (Il sesto senso, Signs).

Scenari mozzafiato e momenti di suspance abbondano in uno sci-fi ben strutturato, che fa del rapporto padre-figlio il suo punto di forza. Il film segue la struttura del classico romanzo di formazione adolescenziale, in cui il protagonista affronta numerose difficoltà, crescendo a livello umano durante il proprio pecorso.

Seppur non brilli di originalità, il film non dispiace e regala un'ora e mezzo di pura evasione. Peccato solo che manchi il colpo di scena finale alla Shyamalan, mercenario impotente in un film in cui il ruolo del regista, in quanto demiurgo di una realtà altra, risulta quasi superfluo.

di Maria Rita Graziani

 

 

 


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