Aggredito e rapinato in casa, ancora scosso Vannucci: "Potevano uccidermi"

"mio figlio rientrato poco dopo la fuga dei malviventi"

03 Dicembre 2013   11:18  

E' tornato a casa Ezio Vannucci, l'assessore provinciale di Teramo vittima di un violento pestaggio e di rapina domenica pomeriggio nella propria abitazione di Roseto degli Abruzzi.

Sul suo volto sono ben visibili i segni dei pugni dei tre malviventi, molto probabilmente stranieri, che lo hanno costretto a trascorrere una mezz'ora da incubo, che senza dubbio per almeno qualche tempo lascerà in lui ferite anche psicologiche.

"Ero solo in casa" - ha detto Vannucci, ripercorrendo quei bruttissimi momenti - "mia figlia era ripartita poco prima per Avezzano, mentre mia moglie e mio figlio erano a messa. Ero in salotto, e dato che le porte delle altre stanze erano tutte chiuse non potevo avvedermi di quanto accadesse all'interno di esse".

Poi, più tardi, un rumore in corridoio e l'assessore si è trovato al cospetto dei tre malviventi a volto coperto: "Non ho avuto il tempo di dire nulla, che hanno iniziato a colpirmi con grande violenza, ed uno di loro ha minacciato di uccidermi se non avessi aperto la cassaforte, cosa di cui non sono mai stato in grado. Ho quindi temuto che mettessero in atto la loro minaccia, mentre invece hanno preso la mola ed hanno aperto la cassaforte in due, ripulendola completamente ed impossessandosi di qualsiasi altro prezioso trovassero".

"Per fortuna" - ha concluso Vannucci - "poco dopo la loro fuga è rientrato mio figlio. Credo sia stato un miracolo, e che la Madonna abbia ascoltato la mia supplica".


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