Agguato a Carlo Pavone, conti bancari all'attenzione degli investigatori

A giorni l'esito degli esami sul coltellino insanguinato

16 Dicembre 2013   10:47  

Continuano le indagini delle forze dell'ordine sul tentato omicidio di Carlo Pavone, l'ingegnere elettronico di origine venezuelana raggiunto da un colpo di arma da fuoco alla testa la sera dello corso 30 ottobre appena fuori dalla sua abitazione di Montesilvano, mentre gttava la spazzatura.

L'uomo è tuttora in coma presso l'ospedale di Pescara, ma intanto i carabinieri, agli ordini del colonnello Giovanni Di Niso, sono in attesa da un giorno all'altro dell'esito degli esami del Ros effettuati sul coltellino insanguinato trova nei pressi del luogo dell'agguato, oltre che sul fucile sequestrato a un vicino, sui telefonini e sui computer dell'ingegnere, di sua moglie Raffaella D'Este e di un amico, e sui rispettivi tabulati telefonici.

Nel frattempo, tuttavia, nono si trascura di seguire nessuna pista, e nelle ultime ore pare aver ripreso vigore quella relativa ai conti correnti di Pavone e della moglie, sui quali secondo indiscrezioni sarebbero stati registrati movimenti di denaro proprio nei giorni appena precedenti l'agguato del 30 ottobre.

Il sospetto degli inquirenti è che potrebbe non trattarsi di una coincidenza, e potrebbe quindi ricondurre ad un movente economico per il tentato omicidio del 42enne, titolare di un'azienda di sistemi elettronici e rampollo di una famiglia impegnata in Venezuela nella distribuzione a livello industriale di materiale elettrico.


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