Agguato a Carlo Pavone, i sospetti vertono su un amico

Nelle indagini spunta anche un coltello

04 Novembre 2013   10:06  

Si stringe il cerchio dei sospetti circa colui che ha ferito Carlo Pavone, l'ingegnere informatico di Montesilvano ricoverato in condizioni disperate presso il repato di Rianimazione di Pescara.

Pavone, raggiunto da un colpo di pistola presso la propria abitazione mentre era intento a gettare la spazzatura, é tuttora in coma, vegliato costantemente dalla moglie Raffaella, ma nel frattempo procedono gli accertamenti da parte degli inquirenti, che attendono da un momento all'altro l'esito dell'esame Stub, al fine di rinvenire tracce di polvere da sparo, svolto su due persone.

In modo particolare, le attenzioni degli carabinieri sono concentrate su un amico della coppia, sottoposto appunto al test e già ascoltato, che ha tuttavia dichiarato di essere del tutto estraneo al tentato omicidio, asserendo in più di essere stato insieme al figlio nell'orario in cui Pavone é stato ferito.

Quanto al movente, gli investigatori sembrano privilegiare il movente sentimentale, cercando di appurare tutti i retroscena del rapporto tra i due coniugi, senza tuttavia escludere altre piste, tra cui la possibile lite con un vicino o un'eventuale tentata rapina, mentre appare poco accreditata al momento la possibilità che Pavone sia stato colpito da un proiettile vagante.

Nel corso delle indagini, intanto, molto vicino al corpo di Pavone é stato rinvenuto anche un coltellino sporco di sangue, che la moglie dell'uomo non ha riconosciuto, e che sarà a breve sottoposto a rilievi per rinvenire eventuali frammenti di impronte digitali.


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