Agguato a Carlo Pavone, prende corpo l'ipotesi di una lite: colpo partito dal basso verso l'alto

Sangue sul coltellino forse di chi ha sparato

07 Novembre 2013   11:03  

Probabili passi avanti nelle indagini sull'agguato subìto da Carlo Pavone, l'ingegnere elettronico di Montesilvano raggiunto da un colpo di pistola alla testa una settimana fa appena fuori da casa, e tuttora in coma.

Dalle perizie balistiche eseguite dagli specialisti del Reparto di investigazioni scientifiche dei carabinieri sull'ogiva del proiettile che ha gravemente ferito Pavone, infatti, é emerso che il colpo sarebbe partito dal basso verso l'alto, con un'inclinazione del dieci per cento, mentre non hanno ancora avuto luogo gli esami sulla carabina sequestrata giorni fa ad un vicino di casa poiché ritenuta compatibile con il proiettile calibro 9 che ha raggiunto Pavone alla testa.

Al momento, del resto, il vicino ed il figlio, anch'egli ascoltato in merito, non sono indagati, al pari dell'amico di famiglia dei coniugi Pavone, interrogato nel contesto di un'eventuale pista sentimentale.

Al centro dell'attenzione degli inquirenti resta anche il coltellino sporco di sangue rinvenuto nei pressi della scena del delitto, che la moglie dell'ingegnere ha escluso appartenesse al marito, nè ha assicurato di aver ami visto prima, anche se i carabinieri tendono a ritenere plausibile che fosse in possesso di Pavone per un qualche motivo.

Occorreranno ulteriori esami per chiarire di chi siano le impronte rimaste impresse su di esso, e soprattutto di chi sia il sangue sulla lama, oltre che per ricostruire l'esatta dinamica dello sparo, ma gli indizi sin qui raccolti sembrano spingere con maggior decisione verso l'ipotesi di un'aspra lite.


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