Al Verano profanata e saccheggiata la tomba di Rino Gaetano

Portati via una preziosa chitarra di marmo ed altri oggetti

29 Luglio 2013   12:40  

Sabato mattina, un sabato di follia, per qualcuno che ha voluto profanare la tomba di Rino Gaetano.

Un predone ha prima divelto e poi saccheggiato senza scrupolo una delle tombe più visitate del cimitero del Verano a Roma, nella quale riposa dal giugno 1981 Rino Gaetano.

Si parla addirittura di un tentativo di estorsione.

Sulla lapide del famossissimo cantautore, intere generazioni di fan hanno lasciato frasi e ricordi a migliaia in un registro, portato via insieme alla chitarra di marmo fissata alla lapide.

Si trattava di un'opera preziosa, una riproduzione dell'ukulele con cui Rino si era esibito nel 1978 al Festival di Sanremo e che la sorella, Anna Gaetano, volle in una pietra particolare, l'afyon, su cui fece scolpire “Sognare la realtà, vivere un sogno, cantare per non vivere niente”.

Il furto sarebbe avvenuto sabato mattina, ma l'Ama, che sovraintende ai servizi cimiteriali, ne ha preso visione solo questa mattina.

Oltre alla preziosa chitarra ed al registro, hanno portato via anche croci, pupazzetti, fiori.

Secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine, i malintenzionati con un attrezzo da carpentiere avrebbero rotto il perno con il quale era stata fissata alla lapide la chitarra che era stata pagata intorno al mezzo milione di lire.

L’avvocato Leopoldo Lombardi, legale della famiglia Gaetano ha spiegato:

"Presenteremo la denuncia. Io non credo all’ipotesi dell’ammiratore feticista. Non mi meraviglierei se quell’oggetto finisse in vendita on-line o, peggio ancora, fosse usato per un’estorsione alla sorella di Rino. Si tratta di un reato grave, perché oltre al furto con destrezza scatta anche l’articolo 408 del codice penale in materia di vilipendio di tomba che prevede una pena da sei mesi a tre anni".


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Tomba Rino Gaetano
Tomba Rino Gaetano
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