Alexis Tsipras Minaccia il Partito: "O Approvate o Me Ne Vado!"

16 Luglio 2015   05:18  

Una notte d passione per Alexis Tsipras che ha dovuto giustificare l'accordo al parlamente, ma sopratutto ai suoi "compagni" di Syrisa.

Si è svolto tutto in un clima di tensione generale, tra le proteste di numerosi gruppi di cittadini e corporazioni commerciali, come quella dei farmacisti e dei dipendenti pubblici.

Una giornata punteggiata da cortei, dalla serrata delle farmacie e dallo sciopero dei dipendenti pubblici (quelli più colpiti, ma anche quelli che fino al 2010 arrivavano a prendere 2mila euro al mese per un posto da donna delle pulizie al ministero delle Finanze).

Tensione alle stelle, ma pacifica. Almeno fino alla prima serata.

La rabbia degli estremisti è scoppiata alle 21.10, provando a cambiare con la violenza la storia della Grecia.

Una bomba carta è esplosa in piazza Syntagma. Gli anarchici e i black bloc hanno tirato anche bombe molotov.

Nella piazza simbolo della democrazia greca sono arrivati con i caschi, le maschere antigas, le maglie nere mentre il popolo dell' Oxi fatto giovani, impiegati, mamme, zie, adolescenti, ma anche bambini, da ore gridava e distribuiva volantini per esortare Tsipras a non cedere al "ricatto" della Germania e dell'Eurosummit.

Dopo la prima esplosione, sono volati i lacrimogeni della polizia e la piazza si è svuotata. Cordoni di poliziotti si sono schierati.

Poi la calma è tornata e il Parlamento ha votato spaccando, di fatto, il partito del premier.

40 deputati su 149 di Syrisa non hanno votato il piano, tra cui l'ex ministro Varoufakis, la 'pasionaria' presidente del Parlamento Zoe Konstantopolou e il leader dell'ala radicale Lafazanis, mentre la vice ministro delle Finanze Nantia Valavani si è dimessa.

E sono in molti stanotte a chiedersi ad Atene quanto ancora Tsipras riuscirà a rimanere in sella, dal momento che stanotte ha perso la sua maggioranza politica.

E' un accordo che non ci piace ma che siamo "obbligati" a rispettare, ha detto il premier intervenendo durante la seduta fiume del Parlamento chiamata a votare su riforma dell'Iva, indipendenza dell'ufficio di statistica, 'Fiscal Council' ed eliminazione delle baby pensioni.

"A Bruxelles avevo di fronte tre alternative: l'accordo, il fallimento con tutte le sue conseguenze e il piano Schaeuble" di una Grexit temporanea.

E fra le tre, "ho fatto una scelta di responsabilità" e di "dignità", ha scandito Tsipras.

Il governatore ha potuto rispettare la parola data solo con il voto favorevole e responsaile delle opposizioni di Nea Dimokratia, Pasok e To Potami, che hanno votato sì come lo junior partner del suo governo, il partito di destra Anel del ministro della Difesa Kammenos, di fatto turandosi il naso.

Nei discorsi è prevalso il senso di salvare il salvabile.

La sconfitta 'politica' per Tsipras è tutta dentro il suo partito. Ed è enorme.

A nulla è valso l'aut aut che aveva lanciato nel pomeriggio ai ribelli ("Senza il vostro sostegno (nel voto di stasera sarà difficile per me restare premier. O stasera siamo uniti, o domani cade il governo di sinistra").

Le defezioni sono state tantissime e ora sarà difficile continuare l'esperienza del primo governo di estrema sinistra della storia della Ue. Almeno in queste condizioni.

Tutti si aspettano che Alexis Tsipras, approvato il piano e iniziato il cammino della sua nuova Grecia faccia un passo indietro e si dimetta, salvo, poi, tornare in sella una volta serrati nuovamente i ranghi, sempre se ne avrà ancora la forza.


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