Alfredo Sebastiani, imprenditore calzaturiero abruzzese, fece scarpe per la regina Vittoria

10 Ottobre 2017   11:14  

Alfredo Domenico Sebastiani (in realtà nell’atto di nascita risulta come Alfiero Domenico) nacque, il 26 aprile del 1877, nella frazione di Villanova di Cepagatti da Beniamino e Sabia Mincarelli. Ragazzo intelligente ed intraprendente appena maggiorenne cercò lavoro al nord. Dopo una breve, ma intensa , permanenza nell’Italia settentrionale tornò in Abruzzo con un incarico di rappresentante, per la provincia di Teramo e zona di Pescara, delle macchine da cucire della “Singer Sewing”.

Pur contento del suo lavoro volle cercare maggior fortuna ed emigrò. Dopo una brevissima sosta negli Stati Uniti trovò lavoro in una fabbrica di scarpe a Montreal in Canada. Non impiegò molto a capire che quella poteva essere la sua strada. Dopo una serie iniziative di mettersi in proprio, non sempre fortunate, arrivò la “La Gioconda Shoe Manufacturing Co.”.

Questa rappresentò la sua vera fortuna. L’azienda arrivò ad avere oltre 100 dipendenti ed un notevole fatturato. Nel breve Alfredo Sebastiani divenne un uomo ricco e stimato. Nella sua fabbrica si realizzarono nuovi tipi di scarpe . Con i suoi dipendenti instaurò un rapporto quasi paterno.

Sposò Alice Cerini (sorella della sua prima fidanzata morta di tubercolosi) dalla quale ebbe un’unica figlia Dorotea. Quest’ultima morì bambina. Fu allora che Alfredo Sebastiani si rivolse a due nipoti, figli di sua sorella, Giuseppe ed Antonio Di Pietro (entrambi nati a Cepagatti) perché lo aiutassero a dare continuità alla oramai grande realtà aziendale. “La Gioconda Shoe Manufacturing Co.” si era intanto estesa aprendo altre fabbriche e negozi.

Negli anni ’30 ebbe l’onore di confezionare scarpe per la Regina Vittoria d’Inghilterra. Negli anni trenta, visto l’altissimo numero di italiani che arrivavano in Canada, insieme al Console Generale Giuseppe Brigidi promosse e sostenne finanziariamente per la realizzazione di “Casa Italia”.

Nel 1940, l’Italia dichiarò guerra al Canada e questo portò ad identificare molti italiani, ritenuti vicini al Fascismo, come “ stranieri nemici”.

Tra questi Alfredo Sebastiani e i due nipoti. Per Giuseppe ed Antonio Di Pietro ci fu l’internamento a “Petawawa Internment Camp”. Ad Antonio Sebastiani, aveva problemi cardiaci e si muoveva su una sedia a rotelle, dopo il fermo e l’interrogatorio vennero concessi gli arresti domiciliari. Furono sequestrati beni, documenti e la stessa “La Gioconda Shoe Manufacturing Co.” venne data in gestione ad un amministratore governativo.

Finita la guerra a Sebastiani rimasero solo i ricordi di un successo straordinario.


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