Allagamenti, Pineto annuncia battaglie legali

L’amministrazione comunale furiosa

07 Settembre 2012   13:41  

“Una situazione che non ci lascia indifferenti e per la quale non è possibile addossarsi ogni tipo di responsabilità”. Così l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Pineto Nerina Alonzo commenta gli allagamenti che il capoluogo adriatico ha dovuto subire all’indomani delle forti piogge che hanno interessato il comprensorio negli ultimi due giorni.

Una serie di danni, alcuni dei quali anche di notevole importanza, che non possono essere ricondotti in toto alla gestione dell’amministrazione comunale, ma anche alle responsabilità di una serie di enti che non hanno correttamente svolto la manutenzione ordinaria dei canali di raccolta delle acque.

Il riferimento è a quanto accaduto in quartieri come Scerne di Pineto, dove si sono registrati importanti allagamenti a causa dei problemi legati al canale che attraversa la zona industriale di competenza del Consorzio di Bonifica. “Un canale – specifica la Alonzo – nemmeno di eccessive dimensioni che, pertanto, non necessita di particolare manutenzione. Peccato che il Consorzio non abbia operato correttamente, ma lasciato che si ostruisse con il rischio, poi divenuto realtà, di allagamenti in caso di forti piogge”.

L’amministrazione comunale ricorda in proposito che, nel comprensorio pinetese, sussistono diverse zone per le quali enti come Consorzio e Provincia sono chiamati a garantire la pulizia dei canali di scolo. “Un altro esempio – continua l’assessore – è fornito dal Foggetta, che ha creato problemi nel tratto di competenza provinciale che va verso monte e che ha ostruito la parte di nazionale che attraversa Santa Maria a Valle. In questo caso, infatti, l’amministrazione comunale ha già svolto il suo compito di manutenzione ordinaria lo scorso anno e non a caso il tratto di nostra competenza non ha provocato danni nemmeno dopo due giorni di pioggia”.

L’amministrazione comunale ricorda, insomma, l’attenzione posta, per quelli che sono i suoi ruoli e compiti, alla manutenzione ordinaria del territorio, compresi i lavori straordinari per i quali, purtroppo, Palazzo di Città attende ancora i fondi promessi all’indomani dell’alluvione del marzo 2011.

“Ciononostante – continua la Alonzo – abbiamo anticipato numerose somme e siamo partiti con una serie di interventi, a dimostrazione del fatto che non stiamo con le mani in mano. Per questo non vogliamo essere accusati di danni imputabili ad altri, tra i quali figurano, purtroppo, anche privati”.

Il riferimento è a quelle zone collinari nelle quali non è stato rispettato quanto dettato dal regolamento di polizia rurale recentemente approvato, che prevede una serie di buone pratiche fondamentali per mantenere efficienti fossi, scoline e canali ed evitare così effetti dannosi su terreni, infrastrutture pubbliche e strade a seguito di particolari eventi atmosferici.

“Falso inoltre – aggiunge l’assessore pinetese – quando ci accusano del fatto che i generatori dei sottopassi o il sistema delle acque bianche non hanno funzionato. Guardiamo piuttosto a ciò che è successo a ridosso delle colline o in zone come quella nei pressi del formale Ponno”.

Per tutti questi motivi, l’amministrazione comunale si dichiara stanca di continuare a sollecitare gli enti e i privati preposti alla manutenzione ordinaria delle zone soggette al rischio idrogeologico. “Evidentemente – conclude Nerina Alonzo – procedere in questo modo non aiuta. D’ora in poi saremo pertanto particolarmente duri con chi viola il regolamento di polizia rurale e ci muoveremo con azioni legali nei confronti degli enti che sono responsabili di quanto accaduto in questi giorni”.

Non solo. Il sindaco Luciano Monticelli sta pensando anche a una possibile class action da intraprendere al fianco dei cittadini pinetesi danneggiati. “Bisogna fare qualcosa – sottolinea l’assessore – anche e soprattutto per rispetto di quei residenti che, nonostante i danni, probabilmente non riceveranno mai alcun rimborso dalla Regione, come accade dopotutto a noi amministratori che siamo ancora in attesa dei fondi dell’alluvione”. 


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