#AlpiniAdunata2015: reduce campagna di Rusia abbracia i suoi "eredi"

15 Maggio 2015   21:51  

Emozione e lacrime per Valentino Di Franco di Isola del Gran Sasso (Teramo), 93 anni meravigliosamente portati, reduce della campagna di Russia nel 1942, nell'incontrare i suoi 'eredi' della 108ma compagnia del battaglione L'Aquila, avvenuto oggi alla Cittadella degli Alpini. Valentino e' stato accolto con rispetto e affetto dagli Alpini di oggi, i giovani militari del Nono Reggimento che hanno allestito l'esposizione di mezzi ed equipaggiamenti al Parco del Castello. Piu' di settant'anni fa Valentino era uno di loro, uno della 108: con una divisa di foggia diversa ma con lo stesso cappello e la stessa energia, anche se ad attenderlo c'era un destino piu' travagliato, quello della drammatica ritirata dal fronte del Don. I ricordi evocati dal reduce hanno esercitato un fascino magnetico sugli alpini della 108, a loro volta reduci di tante missioni in Afghanistan, "dove hanno fatto esperienze difficili, talvolta dure, ma nel segno della pace e della ricostruzione", ha ricordato il tenente colonnello Mario Renna, addetto stampa della Brigata Alpina Taurinense. Il gelo, l'accanimento dell'Armata Rossa sui militari italiani che ripiegavano, la perdita dei commilitoni, degli amici, dei compaesani: fatti narrati in prima persona con commozione, coinvolgendo non solo le giovani penne nere ma anche molte persone in visita, che hanno colto la singolarita' del momento. Alla fine della visita, gli occhi di Valentino si sono velati di lacrime davanti allo stemma col motto della 108 ('A zump de camosc'), dipinto a mano dal maresciallo Remo Di Berardino, marsicano e decano della compagnia. Un disegno essenziale, all'alpina maniera, fatto su una tavola di legno, proprio come in Afghanistan e proprio come settantatre' anni fa in Russia.


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