Ambiente: esperti a confronto in parco Majella su gestione lupo

06 Novembre 2013   17:38  

E' iniziato oggi a Caramanico Terme, cuore del Parco nazinale della Majella, l'International Wolf Congress, il convegno scientifico conclusivo del Progetto Life Wolfnet avviato dal 2010 e cofinanziato dalla Commissione Europea. Dal 6 all'8 novembre i piu' noti ricercatori, biologi, naturalisti, veterinari, provenienti dagli Stati Uniti, dal Canada e da 10 diversi Paesi Europei si incontrano in Abruzzo per una tre giorni di lavoro e di confronto tecnico-scientifico sulla gestione del lupo in tutto il mondo, a 40 anni circa dall'emanazione delle prime leggi di tutela del lupo in Italia.

Una sessione parallela di lavori che si svolgera' domani e' stata organizzata da Legambiente, in partnership con il Parco della Majella, Parco nazionale del pollino, Parco nazionale Foreste Casentinesi, Provincia dell'Aquila e Izs Lazio e Toscana. Nell'auditorium San Domenico di Caramanico Terme si svolgera' dalle 9,30 alle 19:30 il Workshop del progetto Life Wolfnet: "Educare alla conservazione della Biodiversita'". L'alto livello qualitativo del progetto Life Wolfnet, che si conclude con il congresso internazionale sul lupo - commenta Legambiente - rende merito al lavoro svolto dai Parchi nel lavoro di costituzione di una rete appenninica per la conservazione e la salvaguardia della biodiversita'. E' un risultato importante per la sopravvivenza delle specie a rischio, cosi' come avvenuto anche per il camoscio appenninico.

E' un metodo di lavoro che necessariamente deve essere mutuato anche per la conservazione dell'orso bruno marsicano che, dopo decenni di tentativi di protezione, resta ad alto rischio estinzione. In termini di conservazione delle biodiversita', i Parchi abruzzesi hanno tenuto alta l'immagine della regione e hanno introdotto sistemi innovativi di conservazione tali da contribuire alla stesura e all'aggiornamento delle linee guida per i piani d'azione nazionali del ministero dell'Ambiente. Questi risultati legittimano anche l'approccio di Legambiente, che gia' nel 1995, dapprima con il progetto Ape (Appennino Parco d'Europa) e, successivamente, la Convenzione degli Appennini, introduceva politiche di sistema per la conservazione e lo sviluppo sostenibile delle aree interne valorizzando l'intera rete istituzionale locale.

"L'immagine dell'Abruzzo - rimarca Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo - e' pero' funestata da una perdita di esemplari di lupi e orsi che in buona parte poteva e puo' essere evitata. E qui non possiamo non rimarcare come le deleghe da parte degli assessorati regionali vengano esercitate su binari paralleli; da una parte apprezziamo lo sforzo del settore turismo, che si e' avvalso dei parchi per spingere una comunicazione integrata dell'immagine dell'Abruzzo, e lo sforzo del settore agricoltura, che nell'ambito dello sviluppo rurale ha attuato una serie di misure a tutela della biodiversita'. Parallelamente, invece, notiamo una mancanza di politiche del settore urbanistica e aree protette che, nell'ambito del governo del territorio e delle politiche di conservazione, manifesta una rumorosa assenza".


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