Ancora bordate contro l'Aca, Di Primio: ''Perchè a Chieti è stata ridotta l'erogazione idrica?''

12 Settembre 2013   12:17  

Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, e l’Assessore ai Lavori Pubblici, Mario Colantonio, a seguito dei mancati chiarimenti, richiesti ad Aca, sulla minore erogazione idrica fornita al Comune di Chieti e in risposta alle affermazioni rilasciate a mezzo stampa dalla Direzione dell’Azienda Comprensoriale Acquedottistica, hanno emesso la seguente nota congiunta.

«Fermo restando che il Comune di Chieti attende ancora chiarimenti da parte dell’Aca sulla riduzione idrica perpetrata a danno del Comune e che tali chiarimenti sono stati richiesti tre giorni or sono, apprendiamo di una solerte risposta fornita a mezzo stampa dalla Direzione Aca, in cui l’Azienda Acquedottistica sciorina dati su presunte erogazioni fornite al Comune di Chieti, dichiarando anche che i sottoscritti hanno “erroneamente” interpetato una comunicazione giunta a mezzo fax presso codesto Ente.

Affinché sia chiaro ciò che succede a Chieti, si precisa che il serbatoio della Civitella, costituito da quattro vasche di carico, delle quali solo tre funzionanti, viene approvvigionato esclusivamente dalla stazione di pompaggio posta nella parte finale di via Orsogna, a Chieti Scalo, di proprietà e di competenza esclusiva dell’Aca.

Se l’Azienda Comprensoriale Acquedottistica, quindi, effettua riduzioni e interruzioni a ridosso di detta stazione di pompaggio è il serbatoio di Chieti alta e conseguentemente tutta la città a pagarne le conseguenze.

I dati delle portate di entrata nei serbatoi vengono letti quotidianamente dall’operatore che è sul posto.

Durante tutto il periodo estivo e fino al 1 settembre 2013 la consegna su Chieti alta è stata di 166 l/s al giorno, dal 2 settembre 2013 (ed ancora oggi) la consegna al serbatoio è stata ridotta, senza alcuna comunicazione, a 160 l/s al giorno, in un periodo, tra l’altro, in cui le attività cittadine, dopo le vacanze estive, riprendono a pieno regime e dopo che la stessa città comincia a ripopolarsi di studenti fuori sede e nuclei familiari.

È inutile dire che con una portata inferiore alla media – anche solo 6 l/s - e con l’utilizzo incrementato di elettrodomestici, si ha un anomalo svuotamento dei serbatoi della Civitella e, di conseguenza, la chiusura notturna per consentirne il riempimento delle vasche fino ai livelli standard.

Se la Direzione Aca oggi tenta di smorzare i toni dichiarando che “non c’è nessuna emergenza idrica nel Comune di Chieti”, noi non esitiamo ad affermare che il capoluogo teatino è da tanto e troppo tempo penalizzato nell’erogazione di quello che è un servizio fondamentale del cittadino e soprattutto “non stiamo tranquilli” come si suggerisce, perché anche se la riduzione idrica fosse “solo di 3 l/s” - in realtà molti di più, ma ahinoi, non comunicati - ciò ha già comportato diverse anomalie negli ultimi dieci giorni, laddove la riduzione giornaliera protratta di 6 l/s ha causato non solo la perenne mancanza d’acqua nelle abitazioni dello Scalo ma un notevole abbassamento dei livelli dei serbatoi tanto da doverne richiedere l’ennesima chiusura.

Una città intera, 60.000 abitanti, sono legati alla volontà di un’azienda che gestisce il servizio idrico nel modo più becero possibile e che per di più, nel fornire dati, confeziona un potpourri di somme non corrette: non si può, infatti, banalizzare la situazione appena descritta, correlando e affiancando i dati di Chieti Alta e quelli di Chieti Scalo così come fatto dall’Azienda: i fantomatici “360 l/s erogati al Comune di Chieti” da parte di Aca sono un miraggio!

Nella parte bassa della città, infatti, purtroppo da anni, la portata idrica passa regolarmente da 180 l/s delle ore diurne a 35 l/s nelle ore notturne, e questo nel corso di tutte le stagioni!

Per cui lasciando fuori ogni considerazione, il dato crudo, corrispondente a realtà, è che una città, ovvero la parte più popolosa, subisce privazioni “vita natural durante”.

Ci dica, poi, la stessa Azienda Acquedottistica con quale criterio dispone tali riduzioni. Se è una corretta gestione quella che stiamo “subendo”. Può un “management” serio mandare un fax pressoché illeggibile, che preannuncia minori erogazioni d’acqua, senza fornire altre spiegazioni e soprattutto indicazioni temporali di tali misure?

Non sappiamo in quanti dei 64 comuni che fanno parte dell’ACA si sta verificando quello che sta capitando a Chieti, considerato che ad oggi non è pervenuto alcun chiarimento, ma in molte realtà, anche confinanti con noi, non si stanno attuando le scelte che non da oggi Chieti patisce.

Se Aca, anziché diminuire 3 o 30 l/s interpretabili non avesse ridotto di 6 l/s, dal 1 settembre, l’erogazione idrica, almeno la parte alta della città non avrebbe alcun problema.

Invece, senza avviso, riduce l’erogazione (ultima quella comunicata alle ore 13.00 dell’11 settembre, in cui si avvisa di una riduzione di circa 100 l/s rispetto alla media per alcune ore della giornata a causa di una sospensione dell’erogazione elettrica) procurando disagi ai cittadini e problemi all’Amministrazione che deve gestire il servizio».

Sulla vicenda interviene anche l'Associazione Codici.

''L’Associazione Codici Onlus – Centro per i diritti del Cittadino- Delegazione di Chieti, prende posizione rispetto alla polemica insorta in questi giorni tra l’Aca e l’Amministrazione comunale di Chieti, per ribadire la necessità che l’acqua non diventi una merce di ricatto politico, tra moderni guelfi e ghibellini, finendo per compromettere il diritto dei cittadini ad usufruire dell’acqua bene dell’umanità.

L’Associazione fa presente che, qualora si rilevassero violazioni del menzionato diritto all’acqua da parte di chicchessia, porrà in essere, a tutela dei cittadini di Chieti tutte le iniziative, anche, legali per tutelare i consumatori che pagano bollette sempre più care.

In linea con quanto recentemente ribadito dall’Unione Europea, anche grazie alla raccolta di oltre un milione e mezzo di firme, l’Associazione Codici ritiene che l’acqua non possa essere oggetto di regolazione del mercato, ribadendo la necessità di una gestione pubblica partecipata e di qualità, che rispetti le fasce più deboli dei consumatori, anche con lo strumento del prezzo c.d. politico.

La Delegazione di Chieti, inoltre, condivide in pieno la denuncia da tempo presentata da Domenico Pettinari della sede Codici di Pescara contro una gestione "scellerata" dell'acqua, nel silenzio assordante di molti, che hanno anche semplicemente tollerato una gestione che a spese dei cittadini " fa acqua da tutte le parti".

 

 


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