Antonio Conte e Gli Oriundi. Più Antipatico di Mourinho

24 Marzo 2015   05:00  

Antonio Conte, come sempre, va dritto per la sua strada e non indietreggia un passo dalla scelta di portare in azzurro giocatori oriundi, quindi con parenti italiani, ma non loro stessi nati in Italia.

Così si scatena un polverone incredibile e in tanti dicono la loro, anche auterevoli personaggi del calcio giocato, primo fra tutti Roberto Mancini:

«Penso che un giocatore italiano meriti di giocare in nazionale, mentre chi non è nato in Italia, anche se ha dei parenti, credo non lo meriti. La nazionale italiana deve essere italiana».

Ma il CT non ci sta e risponde "antipatico" come e più di Mourinho: «Si può fare sempre polemica attorno alla Nazionale o anche, come succede, attorno a me. Io dico che non sono il primo nè sarò l'ultimo a far questo tipo di convocazioni, queste sono le regole, questo è il calcio. Mancini ha detto che non condivide la convocazione di giocatori oriundi in Nazionale perchè l'Italia deve essere degli italiani? Io dico che non sono il primo nè sarò l'ultimo a fare questo tipo di convocazioni, queste sono le regole, questo è il calcio».

TAVECCHIO STA CON CONTE

Il presidente della Lega A Carlo Tavecchio difende il CT: «Gli oriundi in Nazionale? Con uno di loro mi pare che abbiamo vinto anche un Mondiale nel 2006. Il ct Conte comunque ha la libertà assoluta di individuare le persone che hanno titolo per giocare. Se uno ha la cittadinanza può giocare, è cittadino italiano quindi il discorso è chiuso».

MANDORLINI CONTRO: "IN NAZIONALE ITAIANI 'VERI'"

«Gli oriundi in Nazionale? Io sono più per gli italiani veri. Gli oriundi li vedo ancora come una situazione un pò da sperimentare, anche se in realtà lo abbiamo già fatto tanto tempo fa». Così il tecnico del Verona, Andrea Mandorlini. «Facciamo tanto per far crescere i giovani e poi pensiamo agli oriundi... - conclude lasciando l'incontro arbitrale di Fiumicino tra arbitri -. Sarebbe meglio pensare un po' di più ai giovani».

ZEMAN SPOSA LA POLEMICA, MA AGGIUNGE: "GIOVANI DEVONO FARE MEGLIO"

«Se è possibile chiamare gli oriundi, vuol dire che è possibile... I giovani di qui devono fare meglio di chi viene da fuori». Zdenek Zeman non sembra entusiasta per la presenza di oriundi in Nazionale. «Se si convocano giocatori che non sono nati in un paese, lo si fa per migliorare. È un'opzione che è già stata valutata e si fa. Se uno gioca in una Nazionale, c'è nato, cresciuto, ha la mentalità del paese... È anche vero che c'è la globalizzazione e non si capisce più chi viene da dove....», aggiunge il boemo. L'apertura della Nazionale a giocatori nati all'estero, dice, può e deve diventare uno stimolo per i giovani italiani: «Chi cresce in un paese deve mettersi in mostra. Bisogna fare meglio di quelli che vengono da fuori».

LA POLITICA SI INTROMETTE

Il primo è Matteo Salvini che, naturalmente, sta con Mancini: «Da milanista concordo con Mancini! 'In azzurro solo italiani. Chi non nasce in Italia, pur se ha parenti, non giochi in Nazionale'». Lo scrive su Twitter il segretario della Lega Matteo Salvini.

«Ci sono oriundi e oriundi. Si ai figli di almeno un genitore italiano, agli adottati o anche ai nipoti di famiglia italiana emigrata. Decisamente no a tutti gli altri che si improvvisano italiani solo per convenienza». Lo dichiara Ignazio La Russa, deputato di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale.


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