Apindustria: ARAP giochi di prestigio per tassare le aziende

02 Novembre 2017   11:17  

L’ARAP, Azienda Regionale per le Attività Produttive che dal 2014 ha accorpato gran parte dei Consorzi si sviluppo industriale abruzzesi, ha scelto la strada più comoda per riprendere a tartassare le aziende locali: barare.

Dopo che la ns. Associazione, oltre 4 anni fa, aveva sollevato il problema della incostituzionalità della doppia tassazione (alcune delle voci richieste erano già ricomprese nella TASI pagata ai diversi Comuni) si era giunti alla determinazione di trovare una soluzione condivisa con le Amministrazioni su cui insistono i nuclei industriali ed alla creazione di un tavolo provinciale permanente.

Da allora solo 2 le riunioni effettuate dal tavolo (salvo qualcuna carbonara riservata a “pochi amici”) con esiti meramente autocelebrativi e del tutto inconcludenti, poi il silenzio fino all’emissione da parte di ARAP di nuove fatture ed un determina, n. 20 del 06/02/2017, in cui “magicamente” si parla genericamente di “rimborso spese manutenzione nuclei” che stavolta fa riferimento a spese diverse da quelle precedentemente rivendicate, in modo da non incorrere nella rivendicazione dell’incostituzionalità, ma con gli stessi importi.

La determina introduce anche termini perentori e una nuova magia, la richiesta (ai propri uffici!) ad effettuare un monitoraggio per gli anni dal 2009 al 2014 e ad effettuare solleciti di pagamento richiedendo versamenti entro 15 gg., un termine insulso che non consente nemmeno la possibilità di fare ricorsi sulla base proprio di quella incostituzionalità da noi denunciata.

La gestione ARAP dunque, finora caratterizzata solo da troppo incarichi onerosi, a partire dalla scontata nomina del Dott. Antonio Sutti a Direttore dell’Ente (pagato 120.000 euro lordi l’anno aumentabile a piacere in base a risultati economici ottenuti ma non meglio specificati), sembra identificarsi solo con un aumento delle distanze dall’utenza finale e con il solito, inutile ruolo di servizio a scapito delle aziende abruzzesi ma a vantaggio della usuale gestione politica dell’economia.

Nei giorni scorsi abbiamo anche cercato sponda nel Comune dell’Aquila per affrontare questa vicenda chiedendo all’Ufficio del Sindaco di convocare una riunione urgente, ma ad oggi tutto tace, così come tace la Regione Abruzzo che, in questo caso, dovrebbe intervenire smentendo la sua stessa mostruosa creatura.

A questi Enti, ed alla stessa ARAP, torniamo a chiedere di farsi carico di organizzare una riunione con le Associazioni datoriali locali al fine di stabilire, una volta per tutte, come deve essere gestita la partita dei nuclei industriali prima che ci si veda costretti a ricorrere alle vie legali per rivedere l’intero impianto della creazione di un Ente che presenta, da sempre, più ombre che luci.


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