Appello disperato di una madre, voglio lavorare, ma sono stata licenziata dopo il sisma

18 Giugno 2013   18:12  

E' una madre disperata quella che ci invia un appello per email che non possiamo e non vogliamo lasciare tra la posta non letta.

Lei è vittima prima del terremoto e poi della crisi:

"buonasera, scusatemi se chiedo aiuto a voi ma io personalmente nn so' piu' a chi rivolgermi. Mi chiamo [lettera firmata] ho perso il lavoro dopo il terremoto ed ho percepito per otto mesi la disoccupazione e subito dopo la mobilita' in deroga ogni mese....

Il problema e' cominciato quando siamo stati nella fase "senza governo". Ora e' da gennaio che non veniamo piu' pagati e la situazione sta precipitando.

Le domande al Centro dell'impiego ce le fanno fare in quanto dicono che la commissione si e' riunita e danno l'ok....ma i soldi nn si vedono. Vi chiedo se e' possibile da parte vostra sollevare il problema forse vi daranno qualche risposta. Io nn so' piu' dove sbattere la testa con una figlia a carico e nn sapendo piu' dove poter stringere....

Spero che possiate fare qualcosa

grazie N."


Un appello che vede tante altre persone in condizioni simili, averprima perso la casa, poi il lavoro, infine anche il sostegno dovuto dello Stato.

Una nazione che si alimenta dei debiti contratti sulla povera gente, su quelli agli imprenditori che lavorano per lo Stato, su quelli di chi ha perso il lavoro in multinazionali finanziate profumatamente dallo stato che nazione è?

 


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