Appello per L'Aquila: "Troppi soldi in mano all'assessore alla Smart city"

03 Dicembre 2014   15:08  

In un anota stampa il gruppo consigliare di Appello per L'Aquila esprime tutta la sua preoccupazione per la gestione dei cosidetti "Fondi Meloni":

I meccanismi di azione dell'amministrazione Cialente ci lasciano ogni giorno più esterrefatti.

A prescindere dalle boutade del Sindaco sulla smart city - all'Aquila, prima delle parole vuote, servono corse frequenti e puntuali di autobus e raccolta differenziata efficiente, per esempio - ci chiediamo quale sia stato il percorso che ha portato alla presentazione del progetto "Si - Spazio Idee" in risposta al bando europeo "MeetYoungCities: Social innovation e partecipazione per i giovani Comuni italiani”, progetto che vede il Comune dell'Aquila capofila di una cordata di associazioni partner.

Nella nota con la quale la Giunta comunale ha annunciato l'approvazione della partecipazione del Comune al bando si legge che "per rispondere al suddetto avviso, il Comune, attraverso il Settore Ambiente e Partecipate, Ufficio Smart City, ha coinvolto nella redazione della proposta progettuale, il Coordinamento delle Associazioni Disabili, FabLabaq, L'Aquila che rinasce, Policentrica, Re- generation, Socioplan, Tecla e ViviamolAq".

Come sono state selezionate, e in base a quali criteri, le suddette associazioni?

Perché non è stata resa pubblica la volontà, da parte dell'Ufficio Smart City, di voler partecipare ad un bando che prevede un finanziamento pubblico e un partenariato con associazioni del territorio?

E, ancora, perché in un progetto in cui sono centrali i temi dei giovani e della partecipazione sono clamorosamente assenti gli assessorati alle politiche giovanili e alla partecipazione e si è lasciato tutto in mano all'Assessore con delega alla "smart city"?

Queste le domande che ci siamo posti leggendo la delibera di Giunta, che ignorando consapevolmente gli elenchi comunali delle associazioni culturali e di promozione sociale ha arbitrariamente coinvolto solo alcuni soggetti. Il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati avrebbe magari portato con il loro apporto ad un progetto migliore con maggiore possibilità di essere finanziato.

Come già detto è inoltre gravissima l'attribuzione della competenza, soprattutto perchè in poco tempo siamo al secondo caso analogo: già nel recepire in bilancio i 2 milioni dei cosiddetti "Fondi Meloni", destinati dalla Regione alle politiche sociali, questa amministrazione ha ignorato l'assessorato competente indirizzando i fondi all'Assessorato al Patrimonio, lo stesso che detiene la delega alla smart city.

Una modalità che si reitera in maniera dubbia se non sospetta. Anche perché la pratica dei "Fondi Meloni" era stata seguita negli anni dall'allora Assessora alle Politiche sociali Stefania Pezzopane e anche in quel caso era previsto il recupero di uno spazio di proprietà comunale.

Viene da pensare che mutando il peso specifico degli assessori cambino anche le loro competenze nella gestione dei fondi.

Ma che modo di amministrare è?

Ci aspettiamo risposte chiare, che probabilmente non arriveranno, perché l'amministrazione Cialente ha nell'ambiguità un tratto distintivo.

Continueremo a dare battaglia dentro e fuori il Consiglio comunale fino a quando su questa vicenda non verrà fatta massima chiarezza.


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