Approvato il Piano sanitario regionale

Votazioni notturne a palazzo dell'Emicliclo

05 Marzo 2008   16:25  

ll Piano sanitario regionale: 385 pagine che contengono le politiche, le scelte e le strategie in tema di sanità abruzzese fino al 2010. E´ stato approvato ieri sera a maggioranza, dopo una seduta del consiglio di sei ore a ritmi serrati, che ben poco spazio ha concesso al dibattito e all´approfondimento. In un clima reso particolare dagli avvisi di garanzia che proprio per un presunto abuso di ufficio in materia sanitaria hanno raggiunto il presidente Ottaviano Del Turco, il segretario generale Lamberto Quarta e ben sette assessori.
Vittima della fretta di chiudere e del reiterato parere negativo della presidente della commissione sanità Antonella Bosco, anche i novanta emendamenti, bocciati uno dopo l´altro.
Soddisfazione nelle file della maggioranza: il Piano garantirà il risanamento finanziario e la riqualificazione del sistema sanitario abruzzese, riducendo le Asl da sei a quattro, razionalizzando i servizi e la spesa. Sarà rafforzata l´attivita´ sanitaria territoriale come alternativa all´ospedalizzazione, si metterà ordine e rigore nei criteri di accreditamento, per evitare gli abusi da parte dei privati (e della politica compiacente). Il Piano Istituisce finalmente l´Ufficio unico degli acquisti, avvia la stabilizzazione dei precari, pone l'accento sulla prevenzione, prevede risorse per contrastare gli infortuni sul lavoro.

Ribatte l´opposizione: il Piano è solo pezzo di carta da portare a Roma per rispettare i tempi del patto di stabilità, infarcito di provvedimenti astratti, approvato soffocando il dibattito.
In realtà il Piano non garantirà nè risparmio ne qualità dei servizi: la medicina sul teritorio è solo uno slogan che di fatto significherà la soppressione dei piccoli ospedali e il depotenziamento dei medici di famiglia. Il Piano non prevede poi tempi e modi certi dell´aziendalizzazione degli ospedali di Teramo, Chieti, L´Aquila e Pescara. Il Piano rende residuale e non complementare la sanità privata, e questo a discapito in primis dei cittadini. La programmazione poi è definita in base ai dati del 2004, e l'ufficio epidemiologico, che dovrebbe aggiornarli, resta sulla carta. La Provincia di Teramo risulta infine fortemente marginazzata, e infatti annuncia battaglia.

FT


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