Arrestato con l'accusa di tre rapine, una alla sala slot della quale era stato dipendente

20 Giugno 2013   11:28  

Un'operazione del Nucleo operativo dei carabinieri di Pescara, diretti dal tenente Salvatore Invidia e coadiuvati da reparti del Ris, ha portato ieri mattina all'arresto di uno dei due presunti autori della rapina alla sala slot Lucky House di Villa Raspa di Spoltore lo scorso 24 gennaio oltre che di quelle, avvenute rispettivamente il 6 febbraio ed il 13 marzo, al supermercato Todis , sempre a Villa Raspa.

Si tratta del 24enne Pietro Paolo Di Benedetto, originario di Palermo ma da vari anni residente a Pescara, con diversi precedenti per furto e rapina. Ad incastrarlo sono state prima le telecamere di sorveglianza, poi le testimonianze dei presenti e, soprattutto, l'impronta digitale scovata ed analizzata dai Ris.

Del bottino delle rapine, che dovrebbe ammontare a circa 15.000 euro totali, non é ancora stata trovata traccia, ma a mettere sulla buona strada gli inquirenti sono stati numerosi riscontri che hanno permesso di inchiodare il giovane. In particolare, secondo le testimonianze dei presenti alla Lucky House durante il colpo, poi confermate dalle immagini delle telecamere della sala, uno dei due rapinatori si esprimeva con marcato accento meridionale e, soprattutto, conosceva l'ubicazione della cassaforte ed era stato perfettamente in grado di stimare quanto potesse contenere. Tali circostanze hanno convinto i carabinieri ad eseguire accertamenti su dipendenti ed ex dipendenti della casa da gioco, scoprendo così che Di Benedetto vi aveva lavorato per qualche tempo.

I militari hanno così eseguito ulteriori accertamenti sul giovane, scovandone i precedenti penali, e sono riusciti ad incastralo definitivamente una volta presa visione delle immagini registrate dalle telecamere della Todis il 6 febbraio, in occasione della prima rapina: anche qui gli autori sono due, ed uno di essi si esprime con forte cadenza meridionale. Uno dei due, inoltre, indossava indumenti utilizzati anche per il colpo alla Lucky House, rendendo evidente agli inquirenti che si tratta della stessa banda, che dopo il colpo fugge a bordo di una Fiat 500.

Giorni dopo, i carabinieri hanno rinvenuto l'auto utilizzata per la rapina, evidentemente rubata per l'occasione, ed il 13 febbraio ha avuto luogo la nuova rapina al Todis, anche stavolta filmata ed eseguita da due rapinatori con le medesime modalità, in più rubando i portafogli a due clienti.

Di lì a poco, i militari hanno bloccato Di Benedetto presso il suo domicilio di Montesilvano, constatando che l'alibi fornito per negare la sua partecipazione agli episodi criminosi non reggeva, e provvedendo a visionare di nuovo i vari filmati e verificare le precedenti testimonianze, che hanno accertato le analogie già sospettate.

La prova definitiva é stata fornita dall'impronta digitale rinvenuta dai Ris, riconducubile a Di Benedetto, giustificandone dunque l'arresto e la custodia cautelare in carcere.

 

 

 


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