Arresto De Fanis, la segretaria: ''Assessore, qui andiamo tutti in galera...".

Le clamorose intercettazioni

12 Novembre 2013   10:54  

Dopo il clamoroso arresto dell'assessore alla Cultura della Regione Abruzzo, Luigi De Fanis, uomo del Pdl, emergono gli inquietanti particolari dell'inchiesta.

De Fanis, si legge nelle carte del gip, avrebbe chiesto tangenti per l'organizzazione del concorso internazionale di musiche da film 'Mario Nascimbene Award', e per un evento al Salone del Libro di Torino.

L'importo dei fondi regionali sarebbe stato di circa 40 mila euro e la richiesta di mazzetta, a quanto si é appreso da fonti giudiziarie, sarebbe stata del 10 per cento.

I reati contestati sono concussione, truffa aggravata e peculato per l'erogazione dei contributi regionali per l'organizzazione degli eventi celebrativi dell'anniversario dei 150 anni della nascita di Gabriele D'Annunzio.

Il meccanismo messo in atto sarebbe stato quello di gonfiare le fatture: ad inchiodare De Fanis e la sua segretaria anche intercettazioni telefoniche ed ambientali.

All'obbligo di dimora sono finiti il funzionario regionale Rosa Giammarco, direttore dell'Agenzia Regionale del Turismo di Sulmona e Alto Sangro, e il presidente di una onlus del vastese, Ermanno Falone. 

Sul sito Repubblica.it sono già stati pubblicati ampi stralic di alcune intercettazioni.

LA FUNZIONARIA VEGGENTE

La funzionaria del settore cultura della Regione Abruzzo, Rosa Giammarco al telefono con De Fanis:

"Assessore, qui andiamo tutti in galera...".

CHAMPAGNE E LIBRI

Dalla Fiera di Torino del maggio scorso, De Fanis chiama la segretaria:

"Stiamo al Caffè Torino, ho offerto io una bottiglia di champagne".

Lucia Zingariello: "Come al solito tu..."

Luigi De Fanis: "E che devo fare amore mio? Mo' vedo di pagarla con la carta della regione, viene 130 euro la bottiglia..."

 "Eh be', pagala con quella della regione...".

 "Eh, a me piace fare così...".

 "Eh...".

"Purtroppo chi nasce signore e dispendioso... è così...".

"Scusa ma pagala con quella della regione almeno una volta...".

Conclude in dialetto abruzzese Luigi De Fanis: "Io e te passem li guai, se stem uniti gli frecliem tutt: quadagnem quindici spende'm venl...".

''MILLE A ME E MILLE A TE''

Racconta ai magistrati l'imprenditore Adrea Mascitti

"De Fanis mi ha consegnato una busta bianca recante intestazione Consiglio regionale regione Abruzzo con scritto a penna il cognome Mascitti contenente all'interno un assegno di €. 4.400 relativo al pagamento dell'evento organizzato dalla mia onlus, Società Italiana di Cultura in occasione del Salone del Libro di Torino con copia della fattura emessa dalla predetta società.

All'atto della consegna della busta il De Fanis mi ha detto: Facciamo mille a me e mille a te... Annuendo gli ho chiesto con quali modalità. Lui mi ha detto "Vai oggi stesso in banca. Dove hai il conto. Poi aspetta lunedì e preleva mille euro giustificandole come spese personali. Poi mi chiami al telefono. Però attento che abbiamo tutti i telefoni sotto controllo e quando mi chiami dimmi: allora per quel progetto quando ci vediamo?".

 

CENE E AUTO A CARICO DEL CONTRIBUENTE

Tra le accuse mosse dalla procura di Pescara anche quella dell’improprio utilizzo dell’auto istituzionale della Regione Abruzzo. Secondo quanto si apprende Zingariello e De Fanis avrebbero effettuato viaggi privati almeno a Roma e Bologna spacciandoli per istituzionali.
In uno di questi addirittura i due si sarebbero mossi per raccomandare il fratello della Zingariello alle Poste Italiane di Roma. Alla segretaria particolare di De Fanis si contesta anche la falsa attestazione di presenza al lavoro mente in realtà era altrove.
I due durante una cena privata avrebbero pagato anche con carta di credito della Regione.

 

 


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