Asl Teramo, Pd: "Pdl rifletta sulla conferma di Varrassi"

02 Agosto 2012   13:16  

"Proponiamo che il direttore generale della Asl in futuro sia scelto con regole meritocratiche ancora più stringenti". È quanto ha dichiarato il segretario provinciale del Pd Robert Verrocchio. "L'assemblea del nostro partito si è espressa in maniera compatta in favore di questa proposta, e a questo punto andremo avanti speditamente". 

"È ora di cambiare, perché i guasti del centrodestra in fatto di sanità sono sotto gli occhi di tutti - ha proseguito Verrocchio - il Pdl ha fatto andare in completo corto circuito i legami tra sanità e politica. Crediamo che la nostra proposta possa essere qualcosa di rivoluzionario per l'Abruzzo, qualcosa che porterebbe la nostra regione al passo con le migliori pratiche che si trovano al di la dei nostri confini.

La nostra è una bozza di proposta di legge regionale, che chiederemo ai nostri rappresentanti di portare in Emiciclo, e che spero possa essere migliorata da tutte le forze politiche e sociali, perché la sanità non deve essere una questione di partito, ma un bene comune". 

In base alla proposta del Pd, la Regione dovrebbe designare ad una commissione composta di personalità del mondo medico e accademico il compito di stilare una graduatoria di coloro che in base alla legislazione nazionale hanno superato il bando per manager Asl già previsto dalla legislazione nazionale. Il presidente della Regione dovrebbe poi scegliere in base alla graduatoria della commissione.

"Oggi il governatore sceglie a sua discrezione dalla rosa di nomi che hanno superato il bando previsto dalla legge Bindi - ha spiegato Verrocchio - ed è ovvio, e di fronte a quello che sta accadendo a Teramo è chiaro a tutti, che considerazioni politiche possono avere la meglio su quelle strettamente di merito. Noi proponiamo un ulteriore livello di selezione, fatto da una commissione super partes. Possiamo pensare a nomi di professori di facoltà giuridiche, economiche e mediche, oltre a rappresentanti del Tribunale del Malato e a un rappresentante dell'Agenzia sanitaria nazionale, in modo tale che siano presenti tutte le professionalità che un manager Asl dovrebbe avere. Possiamo pensare che queste figure siano estratte, in modo che non si possa dare adito a dubbi sulla loro terzietà. Vogliamo che a questa legge vi sia un ampio dibattito tra le forze politiche, perché la sanità non è del Pd o del Pdl o di nessun altro. La sanità è dei cittadini".

 Una misura, quella proposta dai Democratici, che a cascata andrebbe a toccare tutto il mondo della sanità.

"Se il direttore sanitario è scelto strettamente in base al suo curriculum, sono sicuro che anche nella nomina dei primari vi sarebbero cambiamenti. In questi anni troppe professionalità sono state svilite. Cosa deve c'entrare la politica con la nomina dei primari? Se c'è un luminare di chirurgia a me non importa nulla se è di centrodestra o di estrema sinistra oppure che non gliene importi nulla di politica. A me interessa che salvi vite umane e che renda migliori i nostri ospedali. In questi anni, invece, ci sono state un po' troppe promozioni dettate dal possesso di tessere partitiche. È ora di dire basta. L'unica logica che deve esserci nella sanità è quella della massima efficienza nei confronti di chi è costretto a rivolgersi agli ospedali. Iniziamo da questa misura, e credo che i nostri ospedali potranno esprimere al meglio le loro potenzialità. Il Pdl rifletta seriamente sulla riconferma di Varrassi, un manager plurindagato e che ha portato le liste di attesa nella nostra provincia a livelli insopportabili".   


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