Asl, sindaci e operatori della sanità bocciano l'atto aziendale

05 Aprile 2013   06:05  

Marsica penalizzata dalla riorganizzazione messa in cantiere dal Manager della Asl: sindaci e operatori della sanità, chiamati al confronto dal primo cittadino di Avezzano, fanno quadrato attorno al sistema sanitario marsicano, in particolare, al presidio ospedaliero cittadino, pronti a difendere fino in fondo alcune realtà d’eccellenza a rischio declassamento: i reparti di Ortopedia-traumatologia, Oncologia e Medicina Generale, (la sola Unità operativa pubblica di tutta la Marsica dopo la chiusura dei reparti di Tagliacozzo e Pescina). L'assemblea a palazzo di città ha affidato a Giovanni Di Pangrazio, che parteciperà al vertice del Comitato ristretto dei sindaci della Asl con il Manager Silveri, il compito di battere i pugni sul tavolo anche per l'attivazione dei servizi di Emodinamica, Neurochirurgia e Stroke-unit. All’ospedale di Avezzano, con 226 posti letto, sono state assegnate solo 14 Unità operative complesse che coincidono con i primariati attivi.
Partendo dal diritto alla salute come servizio irrinunciabile, comunque, gli amministratori Marsicani hanno dato l'ok a Di Pangrazio per “avviare un confronto con la Asl e la Regione mirato a ottenere la revisione dei parametri utilizzati per la programmazione degli atti inerenti la sanità che non possono essere gli stessi tra l'area costiera e le zone interne montane”.
“Il piano di riorganizzazione della sanità”, ha affermato Di Pangrazio, “deve partire dal basso mettendo al centro il paziente e le reali esigenze dei territori, poiché la salute è primaria. Avezzano e la Marsica costituiscono un bacino di 140.000 persone, il più importante nella provincia dell’Aquila, con difficoltà anche nei collegamenti, l’ospedale cittadino oltre a servire i marsicani è un punto di riferimento e di arrivo anche per centinaia di pazienti provenienti dalle province di Rieti e Frosinone, non può essere svuotato da servizi essenziali per salvaguardare tante vite umane”. L’atto aziendale, infatti, è carente di analisi e programmazione. “Condivido in pieno il percorso delineato”, ha sostenuto il sindaco di Aielli, Benedetto Di censo, “la Marsica non può continuare a essere spogliata di tutto. Insieme, mettendo al centro la sanità, possiamo far sentire forte la voce del popolo marso”. Pensiero condiviso dal sindaco di Pescina, Maurizio Di Nicola, (“va fermata la spoliazione sanitaria della Marsica”) che ha ricordato il prossimo pronunciamento della Corte Costituzionale sulla sorte dei due ospedali cosiddetti minori: Pescina e Tagliacozzo. Renato Pietroletti, sindaco di Rocca di Botte, e Sergio Natalia, presidente del consiglio di Canistro, hanno ampliato il ragionamento ai territori: “va potenziata anche la sanità dal di fuori degli ospedali, nei distretti, per ridurre gli accessi al pronto soccorso”.
Sindaci e operatori, quindi, reclamano una riorganizzazione sanitaria equa che tenga conto delle peculiarità e delle eccellenze dei territori. Per centrare l'obiettivo sarà istituito un gruppo di lavoro formato da sindaci e operatori della sanità. Sul fronte revisione dei parametri, invece, il sindaco di Avezzano punta a un gioco di squadra: Marsica, Aquilano, Alto Sangro e Valle Peligna. Ogni area deve aver il giusto spazio: a Sulmona ed Avezzano ad esempio, vanno realizzati subito i nuovi ospedali.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore