Assassinò una ragazza nel 2011, D'Alessandro potrebbe tornare libero

Il perito: "Non processabile, ha ucciso perché sentiva voci"

20 Febbraio 2015   12:43  

Potrebbe avere una svolta imprevisa e decisamente clamorosa il caso dell'omicidio di Silvia Elena Minastireanu, la 20enne di origine romena che fu uccisa la vigilia di Natale del 2011 a Francavilla al Mare.

Dell'omicidio fu di lì a poco accusato il 18enne teatino Luca D'Alessandro, che pochi giorni dopo ammise il delitto. Inizialmente, si pensò ad un movente passionale, mentre oggi, tre anni dopo, è giunta la scoperta della schizofrenia di cui soffriva il ragazzo, che ne ha comportato la reclusione presso l'ospedale psichiattrico giudiziario  di Aversa, dove si trova tuttora.

Da quanto risulta, infatti, D'Alessandro ha detto ad uno dei periti che lo seguivano di aver strangolato Silvia poiché "sentiva delle voci nella sua testa", che lo avrebbero spinto a commettere l'omicidio. Di conseguenza, secondo il suo legale, l'avvocato Monica D'Amico, D'Alessandro era totalmente incapace di intendere e volere nel momento in cui commise l'omicidio, per cui non sarebbe processabile ed andrebbe assolto.

Dello stesso avviso sarebbe il perito nominato dal gip, mentre l'esperto Raffaele De Leonardis ritiene che il ragazzo, oggi 22enne, sia ancora scialmente pericoloso, in quanto passerebbe da stati di concentrazione ad altri di totale confusione. In questo caso, comunque, D'Alessandro rischierebbe al massimo 10 anni di ospedale giudiziario.

Ovviamente di parere esattamente opposto la famiglia di Silvia, mentre secondo l'esperto della Procura il ragazzo sarebbe solo seminfermo,per cui a tutti gli effetti processabile e condannabile, sia pure ad una pena ridotta per motivi di salute. In qualsiasi caso, il destino di D'Alessandro sarà deciso il prossimo 16 aprile.


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