Atalanta-Pescara 2-1: soliti biancazzurri, evanescenti in avanti e disastrosi in difesa

10 Marzo 2013   14:50  

Se non si tratta di un addio anticipato alla Serie A, poco ci manca: il Pescara torna da Bergamo con l’ennesima sconfitta sul groppone, la quarta consecutiva, la nona nelle ultime otto gare, la diciannovesima complessiva dall’inizio del campionato. Battesimo in panchina da dimenticare per Cristian Bucchi. Biancazzurri fondamentalmente volenterosi  almeno per alcuni tratti di gara, ma inconcludenti in avanti e disastrosi in difesa. Il 2 a 1 di oggi, di fatto, è da imputare all’incapacità di gestire il provvisorio 1 a 0 siglato da un gran gol dalla distanza di Gaetano D’Agostino, e dalle consuete disattenzioni della retroguardia nel momento topico della gara, nello specifico causate stavolta da Damiano Zanon. Un risultato che aggrava ancor di più la situazione del Pescara, con ormai un piede e mezzo in Serie B, mentre per l’Atalanta, brava a non disunirsi dopo il momentaneo svantaggio, trattasi di un passo in avanti forse decisivo verso la permanenza nella categoria.

Il neo allenatore biancazzurro Bucchi, affiancato in panca dall’ex bandiera del club Bruno Nobili, opta per un 4-3-3 molto spregiudicato: in porta Pelizzoli è nuovamente preferito a Perin, in difesa esordio del neo arrivato Kroldrup e tridente d’attacco composto da Sculli, Weiss e Vukusic. L’approccio alla gara del Pescara è più che buono, soprattutto grazie all’intraprendenza di Weiss, ben controllato però dalla retroguardia neroazzurra. L’Atalanta non sta certo a guardare, ed al 10’ si rende pericolosa in avanti con un cross da destra di Raimondi per l’accorrente Bonaventura, che però non riesce a controllare la sfera e concludere a rete. Ma è comunque il Delfino a fare la partita in questa prima fase di gara, grazie all’intraprendenza dei tre in avanti, che però non si traduce in vere e proprie occasioni. La sostanziale inerzia della partita viene improvvisamente rotta al 24’, allorché D’Agostino, da una trentina di metri, lascia partire un gran tiro di sinistro che si infila all’angolo destro dell’incolpevole Consigli per l’1 a 0 dei biancazzurri. Il Pescara, galvanizzato dall’eurogol del centrocampista ex Siena, cerca di amministrare il vantaggio agendo di rimessa, ma al 34’ l’esterno bergamasco Bonaventura, sulla sinistra, sfugge a Zanon, costretto a commettere fallo su di lui in area ed a causare così un ineccepibile calcio di rigore: se ne incarica l’argentino Denis che spiazza Pelizzoli e sigla l’1 a 1. Negli ultimi minuti della prima frazione la gara vive di continui rovesciamenti di fronte, che tuttavia non portano alcun serio pericolo alle rispettive difese.

Al rientro in campo delle squadre, una novità nell’undici abruzzese: fuori l’autore del  provvisorio vantaggio, D’Agostino, colpito in uno scontro di gioco prima dell’intervallo, e dentro Togni. I ritmi di inizio ripresa sono blandi come nel primo tempo, gli unici potenziali episodi pericolosi di nota arrivano dai calci da fermo a favore dell’Atalanta, non adeguatamente sfruttati però dai saltatori bergamaschi. In particolar modo al 65’, quando sugli sviluppi di una punizione di Del Grosso Denis manda alto di testa sulla traversa. Dopo una manciata di minuti, al 67’, arriva di fatto inatteso il vantaggio dei neroazzurri: cross dalla destra di Biondini, retroguardia biancazzurra piazzata in maniera pessima e palla che termina addosso a Denis che controlla ed insacca in rete il gol del 2 a 1. Il vantaggio mette le ali ai piedi ai bergamaschi e sembra tagliare le gambe  agli abruzzesi, tant’è che, al 69’, Zanon si lascia sfuggire Bonaventura che mette la palla in area, e solo per un soffio Brienza non arriva puntuale all’appuntamento con la deviazione vincente. Con la forza della disperazione, il Pescara si butta in avanti a testa bassa alla ricerca del pareggio, ma non riesce mai ad impensierire più di tanto Consigli. Anzi, è di nuovo l’Atalanta ad andare vicina al terzo gol all’80’ con il neo entrato De Luca, impreciso di testa. All’87’ il Delfino prova ancora ad agguantare il pari con Vukusic, ma il croato sparacchia malamente a lato. L’arbitro Celi concede cinque minuti di recupero, durante i quali  i padroni di casa amministrano il risultato chiudendo il Pescara nella sua area, sfiorando nuovamente la terza marcatura in contropiede proprio al 95’, con Brienza che però calcia alle stelle.

Subito dopo, fischio finale di una gara che allontana ancora di più il Pescara dal sogno salvezza. Da salvare, oggi, solo la buona volontà palesata dalla squadra in alcuni tratti di gara, cui purtroppo non si è accompagnato il dovuto acume tattico. Si spera di vedere entrambe le cose nella sfida casalinga di domenica prossima contro il Chievo, che sa tanto di vera e propria ultima spiaggia.

 

Il tabellino

Atalanta-Pescara

Atalanta (4-4-2): Consigli; Raimondi, Stendardo, Lucchini, Del Grosso; Giorgi (58’ Brienza), Radovanovic (78’ Cazzola), Biondini, Bonaventura; Livaja (71’ De Luca), Denis. A disp: Polito, Frezzolini, Ferri, Contini, Canini, Brivio, Cigarini, Moralez, Budan. All. Colantuono

Pescara (4-3-3): Pelizzoli; Zanon, Kroldrup (72’ Bianchi Arce), Cosic, Bocchetti; Blasi, D’Agostino (46’ Togni), Cascione; Sculli, Vukusic, Weiss (62’ Celik). A disp: Perin, Balzano, Quintero, Bjarnason, Caraglio, Abbruscato.    All. Bucchi

Reti:24’ D’Agostino (P), 34’ rig. e 67’ Denis (A)

Arbitro: Celi di Campobasso           Assistenti: Galloni e Rubino

Ammoniti: Biondini, Stendardo, Bonaventura, De Luca (A), D’Agostino (P)

Lorenzo Ciccarelli


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