Attimi di tensione in Comune, disoccupato minaccia Di Primio ma viene calmato

Momenti di tensione ieri pomeriggio presso il Comune di Chieti, allorché F. P., 50enne disoccupato con moglie e due figli, ha minacciato di uccidere il sindaco Umberto Di Primio e poi di suicidarsi. La minaccia, per fortuna, é stata solo verbale, poiché l'uomo é tornato sui propri passi praticamente subito.

Intorno alle 17:30 di ieri pomeriggio F. P. aveva telefonato (probabilmente sotto l'effetto di alcool) al comando dei carabinieri, esprimendo la propria intenzione di attentare alla vita del sindaco e successivamente darsi fuoco, al fine di porre l'attenzione sulla sua disastrosa situazione economica, che lo vede privo di occupazione ed al contempo costretto a far fronte al pagamento di debiti e bollette.

Tuttavia, all'arrivo dei militari negli uffici comunali, il disoccupato aveva già rinunciato ai suoi propositi, tranquillizzato dall'assessore Mario Colantonio, che ha affermato di "non aver neanche dovuto faticare troppo a farlo ragionare, anche perché non aveva con sé alcuna arma per mettere in atto le proprie minacce, si trattava solo di un individuo disperato". F. P., in effetti, é stato trovato in possesso di sole bollette.

Egualmente comprensivo si é mostrato il sindaco Di Primio, destinatario delle minacce, che ha voluto incontrare l'uomo, da cui ha avuto una richiesta di aiuto nel trovare un'occupazione. "Gli ho risposto che, in quanto primo cittadino, non posso offrire posti di lavoro. Al che lui ha ribattuto affermando di aver ottenuto in passato ben sette diverse occupazioni da parte di amministrazioni Dc. Io, dal canto mio, non gli ho promesso nulla, pur avendogli dato alcuni suggerimenti per il reperimento di un'eventuale occupazione".

F. P, tra l'altro, si é già reso in passato protagonista di tentativi di richiamare l'attenzione della classe politica teatina circa le proprie problematiche economiche: in occasione dell'elezione, nel 2005, di Francesco Ricci, inscenò una protesta presso l'assessorato ai Servizi Sociali battendo rumorosamente mani e piedi, sempre per ottenere un lavoro.