Auditorium di Renzo Piano, gli intellettuali: "Dopo le new town, una nuova offesa a L'Aquila"

08 Ottobre 2012   16:16  

Poche ore prima della festosa inaugurazione dell'Auditorium del Parco, firmato Renzo Piano e finanziato dalla Provincia autonoma di Trento per circa 7 milioni di euro, si apriva un nuovo fronte polemico.

Quello degli intellettuali, pochi a dire il vero, ma di sicura rilevanza, che forse scottati del non invito facevano circolare un appello contro l'auditorium.

"L’Auditorium che si inaugura domenica - scrivevano qualche giorno fa - regalato dalla Provincia di Trento e dal progettista, è uno spreco e un danno per la città storica"

Gli intellettuali fanno una critica puntuale e una denuncia precisa:

"Invece di restaurare l’antico Teatro Comunale o l’ex oratorio di San Filippo o l’auditorium all’interno dello stesso Castello, se ne progetta uno nuovo (187 posti) che allontana nel tempo il recupero del centro storico. La sua posizione altera la sistemazione del verde disegnato da Giulio Tian un secolo fa e oblitera una precisa valenza scenografica, ponendosi in evidente contrasto con il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio."

"Alla sottrazione di spazi verdi - continua la lettera degli intellettuali- in un’area centrale congestionata, si aggiunge l’inaccessibilità per ovvia mancanza di parcheggi (che magari si deciderà di realizzare ancora una volta in danno del verde e della sua fruibilità)."

Critrica questa degli intellettuali che forse farà sorridere gli aquilani, perché una volta, si frequentava l'auditorium Carloni nel Castello Cinquecentesco, oggi ancora non agibile, potendo contare sullo stesso numero di posti auto su cui può contare l'attuale Auditorium del Parco.

Il problema dei parcheggi esite ma non è certo l'Auditorium del PArco ad aggravarlo.Tenuto poi conto che l'Auditorium non contiene più di 250 persone, difficile capire la critica.

E sulla sottrazione degli spazi verdi, con la costruzione dell'Auditorium sono stati aggiunto alberi, non eliminati quelli esistenti

"Questa grande baita - continuano gli intellettuali firmatari dell'appello/denuncia- in un luogo che ha nella pietra la sua tradizionale espressione costruttiva e la sua identità, si conforma così alle famigerate “new town” e alle “casette alpine” (anch’esse provvisorie).

Per questi motivi i firmatari ribadiscono la loro critica più forte nei confronti dell’Auditorium la cui pretesa transitorietà, oltre ad essere facilmente contestabile (l’Italia è  piena di manufatti “temporanei” perenni) rende ancor  più incomprensibile, in un momento come questo, lo spreco di risorse che meglio avrebbero potuto essere utilizzate per il recupero del centro storico in agonia."

Firmato

Paolo Berdini (urbanista) Francesco Caglioti (Professore ordinario di Storia dell'arte moderna Napoli II Università) Maria Luisa Catoni (insegna Storia dell'arte antica e Archeologia presso IMT, Institute for Advanced Studies di Lucca), Silvia Camerini Maj (storica dell'arta) Lorenzo Carletti, Matteo Ceriana (direttore Gallerie dell'Accademia del Polo Museale), Pier Luigi Cervellati (urbanista), Giandomenico Cifani (ingegnere), Luisa Ciammitti (Direttore della Pinacoteca Nazionale di Ferrara), Nino Criscenti (documentarista d'arte), Michele D’Annibale, Vezio De Lucia, Paola D’Alconzo (storica) Andrea Emiliani (torico dell'arte) Vittorio Emiliani (giornalista), Marina Foschi (docente universitaria), Carlo Ginzburg (storico, scrittore e saggista), Maria Pia Guermandi (archeologa) Denise La Monica (archeologa), Donata Levi(storica e critica d'arte) Maria Teresa Lippolis, Giovanni Losavio (Italia Nostra), Tomaso Montanari (docente universitario storia dell'arte), Anita Morselli, Oriana Orsi (storica dell'arte), Antonio Perrotti, Marta Petrusewicz (docente storia dell'arte), Gianandrea Piccioli (ex direttore Garzanti), Marinella Pigozzi (docente universitaria museologia), Simona Rinaldi (storica dell'arte), Edoardo Salzano (urbanista), Maria Michela Sassi (docente universitaria di filosofia) Andrea Ginzburg (professore politica economia) Gianni Sofri (storico), Sauro Turroni (politico e architetto), Gianni Venturi (già docente letteratura italiana) Rosa Vergara.




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