Aumentano in Abruzzo le cooperative giovanili

17 Giugno 2013   11:42  

In Abruzzo il tasso di natalita' delle imprese cooperative giovanili e' pari al 20,4%, a fronte di un tasso di mortalita' del 6,2% e con un tasso di evoluzione pari al 14,2%. Il dato e' in controtendenza rispetto a quello del Sud e delle isole (13,4%, 2%, 11,4%) e a quello nazionale (14,7%, 2,4%, 12,2%).

Per quanto riguarda, invece, le imprese cooperative in genere, il tasso di natalita' e' pari al 5,8%, quello di mortalita' al 3,9% e il tasso di evoluzione all'1,9%.

E' quanto emerge da un approfondimento condotto da Confcooperative Abruzzo sui dati contenuti nel focus sull'occupazione giovanile realizzato da Unioncamere. Lo studio rileva, inoltre, che il valore aggiunto prodotto complessivamente dai giovani occ

upati abruzzesi ammonta a 4 miliardi e 518mila euro, pari al 17,2% del totale. "Appare evidente che la naturale spinta ad aggregarsi per fare impresa e' di molto superiore a qualunque altra forma d'incentivo - commenta il vicepresidente regionale di Confcooperative, Giuseppe D'Alessandro -. L'auspicio e' che i risultati positivi siano uno stimolo per le istituzioni a sostenere il modello d'impresa cooperativo, specie in un momento di crisi sistemica".

"I risultati registrati dalle imprese cooperative abruzzesi nel settore agroalimentare - aggiunge D'Alessandro - segnano un aumento del fatturato contestualmente ad una forte internazionalizzazione, mentre il settore del credito cooperativo ha dimostrato, in un momento di crisi, la propria peculiarita', ovvero la capacita' di investire sul territorio e sulle sue imprese, aumentando le linee di credito alle aziende e finanziando le start up di giovani imprenditori.

Il settore del facility management, attraverso gli strumenti consortili, ha dimostrato di competere con le multinazionali straniere presenti in tutta Italia ed infine la tradizionale attivita' dei servizi alla persona, erogati dalle cooperative sociali, vive una nuova primavera in virtu' delle opportunita' che nascono dai nuovi bisogni della popolazione e dalle possibilita' di essere dei partner innovativi per il sistema sanitario".

"Il sistema cooperativo risveglia la voglia e la necessita' del fare assieme - conclude il vicepresidente - in contrapposizione ad una cultura dominate, ma fallimentare, orientata al mero profitto, la quale non tiene conto della persona e del bene comune"

 


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