Ayrton Senna oggi compirebbe 54 anni e google gli dedica una pagina. Intanto si spera per Shumacher

21 Marzo 2014   06:55  

Ayrton Senna oggi avrebbe compiuto 54 anni, invece morì a Imola in un tragico incidente il 1 maggio 1994 durante il tristissimo Gran Premio di San Marino che in un weekend ci consegno due piloti morti e dal quale per la Formula 1 cambiò tutto.

A 34 anni la morte precoce del pilota ed asso brasiliano ne fece una vera e propria leggenda.

Per i più giovani in quegli anni i duelli erano tra lui e Alain Prost, ma già si affacciava un certo Michael Shumacher, che pedinava proprio Senna durante la tragica sequenza che ne portò alla morte.

Ayrton aveva vinto per tre volte il Campionato del mondo di Formula Uno e solo Michael Schumacher e Alain Prost hanno vinto più Gran Premi di lui.

Intanto per l'asso tedesco la situazione rimane stabile nella sua gravità.

Schumacher continua comunque ad essere ricoverato in coma presso l'ospedale universitario di Grenoble dopo l'incidente sugli sci di cui rimase vittima ormai oltre due mesi e mezzo fa, cioè la mattina di domenica 29 dicembre 2013, ma ora si può sperare di vedere la luce in fondo al tunnel.

Nella giornata di ieri, mercoledì 19 marzo, la Ferrari ha selezionato in particolare un messaggio che è stato pubblicato sul sito Internet ufficiale della Rossa da parte di un personaggio celebre del Circus, l'ex pilota – anche della Rossa – e oggi commentatore tecnico per la Rai Ivan Capelli:

“Caro Michael, sono tanti i momenti che ci hanno visto fianco a fianco. Sulla griglia di partenza al tuo debutto nel 1991 a Spa-Francorchamps. Nel 1992, quando io ero pilota Ferrari e tu hai vinto proprio in Belgio la tua prima gara. Negli anni in cui da commentatore televisivo ho raccontato tutte le tue vittorie in Ferrari. Ti ho vissuto e sentito vicino, come le migliaia di tifosi a cui hai regalato gioie infinite. Per queste sensazioni e capendo il valore delle tue imprese, ad una partita di calcio di beneficenza della Nazionale Piloti, ti ho chiesto se potevo avere un tuo casco, perché mi avrebbe onorato. Ancora una volta sei riuscito a stupirmi, perché la tua risposta è stata l’ennesima lezione di intelligenza e rispetto. “Ivano (cosí mi hai sempre chiamato), io ti do il mio casco, ma tu me ne dai uno dei tuoi”. Michael, ti chiedo ancora un regalo. Stupiscimi ancora”.


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