Bancari, Abi, ulteriori aumenti costo lavoro non sono sostenibili

30 Gennaio 2015   13:00  

"Ulteriori aumenti del costo del lavoro non osno sostenibili per il settore". Il giorno dello sciopero generale dei lavoratori del credito, l'Abi ribadisce in una nota la sua posizione.

"Le prospettive del settore restano legate alle oggettive condizioni economiche, finanziarie e normative in cui si trovano ad operare le banche in Italia" spiega l'associazione, "questo scenario impone come obiettivo principale la stabilita' del settore".

Secodno l'Abi, "in un quadro congiunturale e prospettico ancora fragile, caratterizzato da una grave caduta di redditivita', e di fronte a significativi cambiamenti normativi e di supervisione internazionale che hanno richiesto e richiederanno ulteriori sforzi di patrimonializzazione, il mondo del credito ha bisogno di un nuovo modo di 'fare banca' intervenendo, in termini di razionalizzazione e semplificazione, sulle strutture centrali, i processi produttivi, organizzativi, distributivi e le dinamiche dei costi per recuperare lo svantaggio competitivo nei confronti dei principali concorrenti europei.

In questa situazione di forte pressione sui ricavi, ulteriori aumenti del costo del lavoro, specie con inflazione e tassi prossimi allo zero, non sono sostenibili per il settore".

"Il ritorno a livelli di redditivita' coerenti con la sostenibilita' del modello di banca commerciale e' essenziale per consentire al settore bancario di continuare a sostenere le imprese e le famiglie, anche con iniziative straordinarie quali le moratorie che dal 2009 ad oggi hanno contribuito ad alleviare i pesanti effetti della crisi economica" spiega l'Abi.

Pertanto, l'associazione "sottolinea nuovamente la volonta' di arrivare ad un rinnovo del contratto collettivo nazionale che possa conciliare le esigenze di recupero di redditivita' e produttivita' del settore con le esigenze occupazionali e di tutela dei salari dall'inflazione.

A questo mira la tempistica che, fissando la data del 31 marzo 2015, indica una scadenza chiara e netta, oltre la quale e' prevista inevitabilmente la disapplicazione del contratto, non giustificandosi piu' un confronto eccessivamente prolungato ad ogni costo".


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