''Basta tagli alla riabilitazione, si risparmi sull'appalto del centro unico prenotazione''

05 Agosto 2013   11:48  

Riceviamo dal lettore Daniele Leone e volentieri pubblichiamo:

''Finora la spesa sanitaria nella nostra regione è stata gestita soprattutto attraverso la politica dei tagli, invece bisognerebbe agire con quella degli investimenti.

Ricordo come senza alcuna Spending Review, il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, dal 1992 al 1995 fu decurtato del 1% del Pil.

In quella occasione non furono chiusi gli ospedali, né tagliati posti letto e servizi, né licenziati dipendenti, né aumentati i ticket sui farmaci e sulla specialistica, semplicemente si tagliarono gli sprechi.

E’ possibile che oggi per risparmiare pochi milioni di euro si decide di tagliare risorse in un settore delicato come la riabilitazione?

La cosa più drammatica è che questi tagli stanno mettendo a rischio centinaia e centinaia di posti di lavoro e ciò accade in una fase di grave crisi economica per le famiglie, per le strutture e per tutti i lavoratori.

I tagli alla sanità non sono una soluzione.

Se il Governatore, Commissario dott. Chiodi, e il Sub commissario dott. Zuccatelli, si fanno un giro per gli ospedali, le strutture riabilitative e le case di cura e chiedono agli operatori sanitari, ai malati, alle famiglie, eccetera cosa pensano del sistema sanitario oggi della nostra regione, vi diranno che i tagli dei servizi e dei posti letto, sommati all’aumento dei ticket su farmaci e sulla specialistica, non solo stanno mettendo in ginocchio il sistema sanitario regionale, ma stanno creando numerose difficoltà alle persone più fragili.

Gli ultimi dati ci dicono che sempre meno cittadini si curano, e questo è preoccupante e deve farci riflettere.

Sarebbe il caso che prima di effettuare tagli nella riabilitazione per ottenere un risparmio di pochi milioni di euro si dovrebbe intervenire innanzitutto sugli sprechi, come dichiarato pochi giorni fa dall’On. Mascitelli su un quotidiano online:

“Se nella sanità delle Marche il servizio del centro unico di prenotazione è stato posto in appalto per cinque anni per un importo complessivo di 10.500.000 euro e analogo servizio, sempre per cinque anni, da noi in Abruzzo verrà a costarci non meno di 52.498.000, ossia 40 milioni di euro in più, gli abruzzesi, che stanno pagando le tasse, cosa dovranno pensare?”

Cosa devono pensare, aggiungo io, i lavoratori dei centri di riabilitazione, i malati, le famiglie e le strutture riabilitative, di fronte ai tagli del decreto 51 che stanno mettendo a rischio i posti di lavoro, la sopravvivenza di numerose piccole e medie strutture riabilitative e le cure dei malati?''

 


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