Berlusconi decanta lo splendido miracolo aquilano nel salotto di Bruno Vespa

19 Dicembre 2012   15:22  

Il Partito Democratico protesta per le parole di Silvio Berlusconi nel salotto televisivo dell'aquilano Bruno Vespa sul miracolo post-sismico aquilano.

''Quanto detto è gravissimo. La reale situazione della nostra città sia sotto gli occhi di tutti. La ricostruzione dopo tre anni e mezzo ancora non è partita causata anche dal notevole ritardo nel passaggio di competenze agli enti locali che solo da pochi mesi hanno pieni poteri in materia.

Nessun provvedimento è stato preso dal governo Berlusconi per risanare l'economia della nostra città e quotidianamente viviamo il rischio che imprese del nostro territorio siano costrette a chiudere.

Non solo, siamo stati anche ingannati sullo strumento della zona franca che si è poi rivelato essere una bufala. Il centro storico è ancora zona rossa, presidiato dall'esercito nei suoi punti d'accesso.

Siamo stanchi di vedere sminuite le difficoltà del nostro territorio, di assistere ad una narrazione falsata e faziosa della nostra città. Berlusconi ha già arrecato notevoli danni alla nostra città, abbia quantomeno la decenza di tacere''.

Aveva detto Silvio Berlusconi 

''In meno di 5 mesi abbiamo costruito case stupende, pronte su tutto, per quasi 30 mila abruzzesi. Guardate cosa succede in Giappone, in Cina o in America sono ancora nelle baracche''.

''Il centro ora è un problema della Regione della città. Il Governo doveva risolvere con urgenza e lo ha fatto splendidamente. I cittadini sono rimasti nelle tende con aria condizionata e ogni servizio per pochissimi giorni, li abbiamo tutti allocati in alberghi e gli abbiamo consegnato le case, dato soldi per 12 mila ristrutturazioni''.

''Sul centro storico hanno fatto vedere cittadini che volevano rimuovere le macerie… con il genio civile avevamo cominciato a rimuoverle poi il Consiglio comunale ci ha chiesto che la rimozione venisse affidata ad aziende abruzzesi come sostegno alla ripresa economica''.

Il cuore dell’Aquila non ricomincerà a battere prima di 10 anni perché a L’Aquila città, ogni edificio deve essere oggetto di indagini per dire se si più ristrutturare, o abbattere.

Dovranno pensarci Comune de Regione, il Governo ha messo a disposizione i soldi, non deve fare di più''.

 

 


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