Bilancio regionale...adda passà la nottata

Cronache dall'Emiciclo

27 Dicembre 2013   17:29  

''L'unica cosa certa è che anche quest'anno ci faranno fare nottata''.

E' il commento di un dipendente di lungo corso nell'aula deserta dell'Emiciclo, in attesa dell'avvio del consiglio regionale chiamato ad approvare come al solito nelle ultime ore utili dell'anno, il bilancio e la finanziaria regionale 2014.

La seduta convocata alle 15 è stata, come previsto, è stata rimandata al tardo pomeriggio.

La maggioranza si è chiusa in conclave nella sala Silone. Sul testo che approderà in aula, e prima ancora in commissione, è ancora mistero fitto. Buona parte dei consiglieri regionali non hanno avuto nemmeno il tempo di leggere e studiare il documento di centinaia di pagine che è stato consegnato loro solo il 24 dicembre, manco fosse una strenna natalizia.

Un consigliere di maggioranza addirittura ci confida: ''Il testo l'ho ricevuto sul mio ipad, ma sono riuscito aa aprire il file solo questa mattina. Quindi non mi chieda niente, non so nulla. Mi chiede se è normale? Dica lei se lo è...''

Di sicuro sarà un bilancio pieno di zeri, come si conviene in duri tempi di austerity, ovvero di massacro sociale assai gradito ai bancocrati di Bruxelles. Con evidenti problemi di coperture, anche delle spese obbligatorie.

Un bilancio minimalista, lo definisce con pudore l'assessore Giandonato Morra. E i segni ''più'', ovvero gli investimenti, saranno rimandati alla disponibilità futura dei finanziamenti europei, in particolare i fondi Por-Fesr che il governo si appresta a ripartire tra le Regioni.

Fuori la sala Silone e al nostro microfono il segretario della Cgil Gianni Di Cesare parla intanto di tagli indiscriminati o mancati rifinanziamenti a voci di bilancio decisive, che lo stesso assessore al bilancio Carlo Masci gli avrebbe confermato.

Ovvero meno 40 milioni di euro per politiche del lavoro, per di più in una fase di drammatica crisi occupazionale.

E ancora: la riduzione da 29 a 26 milioni dei fondi per le politiche sociali, ovvero per gli asili nido, l'assistenza ai disabili e agli anziani.

Meno 10 milioni di euro per la cultura. Con istituzioni culturali come l'Isa che rischiano il tracollo. E tuona a tal proposito il segretario generale Giorgio Paravano: ''Hanno fatto la leggina per il Tsa con 400 mila euro extra oltre ai 200 mila già erogati. Alla Sinfonica invece solo 250 mila. In questo modo anche lo Stato taglierà  i contributi, dirottando i soldi risparmiati in Abruzzo verso orchestre di altre regioni italiane. Le nostre colpe evidentemente sono dinon aver assunto parenti di politici, non aver mai fatto debiti, non avere padroni e padrini politici''

Dovrebbe essere invece cancellato con un emendamento il taglio del 50% dei fondi destinati alle aree protette.

L'ultima speranza risiede in un fantomatico tesoretto, che proprio in queste ore la giunta e gli economi della Regione stanno valutando nella sua consistenza, ravanando come al solito nelle sempre più stiracchiate pieghe di bilancio.

L'opposizione, in particolare Lucrezio Paolini dell'Idv, già denuncia però l'intenzione della maggioranza di utilizzare in modo clientelare ed elettoralistico queste risorse.

Certo, magra consolazione, non ci sarà l'assalto alla diligenza come avveniva ai tempi d'oro, ma solo perché nella diligenza sono rimasti pochi spiccioli.

Afferma comunque il consigliere Paolo Palomba di Centro Democratico: ''Se è vero, come dichiarato dal Presidente della Regione Abruzzo, che le risorse dallo Stato per la sanità nella nostra regione saranno aumentate di circa 32 milioni di euro, la nostra proposta è di destinare buona parte delle maggiori disponibilità per incrementare il servizio della medicina territoriale a favore dei cittadini''.

Dentro la sala Silone si odono frequenti urla e pugni che battono sul tavolo.

''Quando uno strilla sta recitando, mi preoccupa di più chi se ne sta zitto'', scherza il vice presidente del consiglio Giorgio De Matteis, allietando la noiosa attesa di impiegati e cronisti, portaborse e lobbisti in camera caritatis.

 

Alla fine la riunione congiunta delle commisisoni che devono mettere a punto il testo definitivo da pesentare in aula è slittata prima alle 18, poi alle 19 e infine a sabato 28 dicembre. 

Se non si troverà una quadra entro il 31 dicembre scatterà l'esercizio provvisorio. Ovvero la Regione potrà assumere impegni di spesa, per ciascun intervento, in misura non superiore mensilmente a un dodicesimo degli stanziamenti previsti nell'ultimo bilancio definitivamente approvato, escluse le spese tassativamente regolate dalla legge. 

Filippo Tronca

 


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