Bilancio regionale: la frettocrazia e l'anomalia dell'approvazione last minute

Cronache dall'Emiciclo

30 Dicembre 2013   13:27  

L'approvazione del bilancio è il momento decisivo dell'azione legislativa di un di un'assise regionale. Paghiamo profumatamente consiglieri ed assessori - fino a 11.100 euro lordi mensili i primi, 13.800 lordi i secondi - sopratutto perché devono amministrare bene i soldi dei contribuenti.

Non è dunque normale, anzi è di una notevole gravità, il fatto che anche quest'anno la corposa documentazione relativa al bilancio, l'atto legislativo con cui come noto si decicde come spendere i nostri soldi e che deve essere approvato come noto entro il 31 dicembre, è stata consegnata ai consiglieri tra il 23 e 24 dicembre. Come un dono sotto l'albero di Natale.

Ciò ha impedito ai nostri rappresentanti di poter approfondire tutte le singole voci, gli impegni di spesa, formulare proposte alternative di allocazione delle risorse, scovare nelle pieghe del bilancio furbate, marchette e sprechi.

E infatti molti consiglieri ci hanno confidato che sono riusciti a dare solo una veloce lettura alla documentazione, tra un panettone, una genziana, e lo scambio di auguri natalizi con i parenti.

Abbiamo chiesto lumi al presidente della Commissione bilancio Emilio Nasuti, che ammette l'anomalia ma spiega: ''Consegnare il materiale prima non sarebbe stato possibile, perché il testo deve passare prima il vaglio della Corte dei Conti, dei revisori, degli uffici regionali''.

Insomma è la macchina legislativa nel suo complesso che avrebbe bisogno di una profonda revisione. Quello che occorre è dunque ripensare tutta la tempistica dell'iter legislativo. Anticipandola di qualche mese. Evitando corse forsennate negli ultimi giorni dell'anno.

Perché si sa, più i tempi delle decisioni sono serrati e commissariati dalla fretta, minore è la trasparenza.

Più elevato è il rischio di fregature per i cittadini. Più si afferma una rappresentazione di democrazia, al posto di una reale democrazia rappresentativa.

Nella prima bozza di provvedimento approdato in commissione si legge ad esempio che nel 2014 ci saranno 40 milioni di euro in meno per politiche del lavoro, la riduzione da 29 a 26 milioni dei fondi per le politiche sociali, un taglio del 26% per le politiche abitative, una riduzione da 26,9 a 20 milioni dei fondi per la cultura e l'istruzione. Tagli a turismo e agricoltura. Il dimezzamento da 22 a 11 milioni le risorse destinate ad industria, artigianato, commercio ed energia.

I consiglieri di maggioranza affermano che molte voci saranno modificate e rimpinguate nel corso delle frenetiche contrattazioni e vertici delle ultime ore, fuori e dentro la commissione bilancio e poi in aula con emendamenti dell'ultimo minuto.

Lo stesso consigliere Nasuti, nella nostra intervita assicura che ad esempio i tagli al settore lavoro non devono impressionare, perché in realtà le coperture adeguate saranno garantite con i fondi europei.

Ma verificare la veridicità di tale affermazione non è facile in poche ore. Bisogna fidarsi delle sue parole, che però ad esempio sono sdegnosamente smentite dai sindacati.

Noi restiamo dunque dell'idea che questa modalità di legiferare è ai limiti del grottesco. 

Nessuno sa con adeguata contezza quale sarà la definitiva proposta di bilancio che approderà in aula, con soltanto un giorno mezzo utili per la discussione e l'approvazione. 

Decisioni così importanti non possono essere prese in poche ore tra natale e capodanno da un manipolo di consiglieri assonnati, senza la possibilità di informare adeguatamente i cittadini e di coinvolgere nelle scelte le parti sociali e la società civile.

Filippo Tronca

 


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