Bilancio regionale, maratona di fine anno con lo spettro dell'esercizio provvisorio

Cronache dall'Emiciclo

28 Dicembre 2013   14:33  

E' ripresa questa mattina, con la convocazione della commissione congiunta, la maratona per l'approvazione del bilancio e della finanziaria regionale. Il consiglio è previsto per il pomeriggio, ma sono assai probabili slittamenti di ora in ora.

In commissione il clima è teso e caotico. L'opposizione, in particolare il Pd, punterà in consiglio all'esercizio provvisorio, ovvero a non far approvare il bilancio con un fuoco di fila di ben 1500 emendamenti.

In quanto, viene denunciato, il miliardo di euro di avanzo di amministrazione con cui si finanziano buona parte dei capitoli di spesa non è affatto detto che esista. E dunque il bilancio risulterebbe addirittura falso. Spiega Camillo D'Alessandro del Pd: ''I revisori dei conti dicono che non c'è certezza del pareggio senza i rendiconti degli ultimi anni. Meglio allora l'esercizio finanziario che un bilancio finto che quello che si creerebbe voragini che poi gli abruzzesi saranno costretti a ripianare''.

Accuse false e fantasiose ribatte l'assessore Carlo Masci: ''Quello che ci apprestiamo a votare è un bilancio assolutamente in regola, frutto di anni di finanza virtuosa che non ha fatto debiti''
E incalzano i consiglieri di maggioranza: D'Alessandro la vuole buttare in cagnara per biechi fini elettorali.

Al di là del miliardo reale o presunto, mancherebbero però all'appello 23 milioni di euro a causa della riduzione del gettito fiscale.

L'assessore Masci nega che questo sia dovuto alla riduzione delle tasse decisa dal governo Chiodi, bensì alla crisi economica generalizzata che ha fatto chiudere aziende e indotto le famiglie a spendere meno. Ma poco cambia, questi soldi da quanche parte dovranno uscire.

E commenta comunque Gianni Di Cesare della Cgil, ascoltato oggi in commissione: ''Lo avevo detto io che era sbagliato ridurre le tasse in modo generalizzato, perchè i benefici per gli abruzzesi sono stati minimi, una manciata di euro a testa, ed ora non ci sono soldi per garantire servizi essenziali''

Comunque a seguire ecco cosa si legge nel prospetto che mette a confronto quanto speso per ogni capitolo nel 2103 e quanto si spenderà nel 2014.

Per gli organi istituzionali i cittadini abruzzesi pagheranno 25, 9 milioni di euro, circa 300mila euro in meno rispetto al 2013.

La macchina regionale, ovvero gli stipendi dei dipendenti, costi di gestione e così via, costerà la bella cifra di 218,6 milioni di euro, spesa che aumenterà rispetto al 2013 del 10%.

Aumenta quasi del 50% la voce di spesa prevista per le opere pubbliche con 47,4 milioni.

Sono 61 i milioni, 4,5 milioni in più rispetto al 2013, i fondi per la difesa del suolo, protezione civile e tutela ambientale. E questa è una buona notizia.
Fondi in più anche per i trasporti: da 185,9 milioni del 2013 si arriva ai 271 per il 2014.

Veniamo dunque ai capitoli con il segno meno.

Per le politiche abitative è previsto un taglio del 26% con a disposzione per il 2014 di soli 6,1 milioni di euro.

Riduzione da 26,9 a 20 milioni dei fondi per la cultura e l'istruzione, ma il taglio maggiore incide sopratutto sulla prima voce. Meno fondi anche per il turismo: da 18,9 a a 12,4 milioni di euro.

Il capitolo agricoltura, foreste ed economia montana viene ridotto da 11 a 4,4 milioni. Dimezzate da 22 a 11 milioni le risorse destinate ad industria, artigianato, commercio ed energia.

Tagli anche per il capitolo protezione sociale: si va dai 29,9 milioni del 3013 ai 26,9 del 2014.

Si scopre, leggendo il prospetto, che gli abruzzesi pagano oltre 190 milioni di euro l'anno per pagare gli interessi del debito

Il taglio maggiore, addirittura del 93%, lo subisce la voce della formazione professionale e delle politiche del lavoro: si passa dai 48,7 a 3,3 milioni, ed è su questo punto in particolare che hanno dato battaglia i sindacati in commissione bilancio.

E' un massacro sociale tuona l'opposizione. Ribatte la maggioranza: il fatto che siano stati scritti a bilancio ad esempio solo 3,3 milioni per il lavoro significa poco. E' un capitolo che già ha copertura nel 2014. E fanno poi costante riferimento a coperture che saranno garantite nel 2014 con variazioni di bilancio e utilizzando i soliti e provvidenziali fondi comunitari.

Cifre e ripartizioni all'interno di ogni singola voce subirranno senz'altro modifiche in sede di approvazione della manovra, a seguito di compromessi e negoziazioni febbrili in corso in queste ore. Che non devono tener conto solo delle reali esigenze degli abruzzesi, ma anche del peso politico di ciascun consigliere e delle sue esigenze elettorali. Ed è per questo dunque che meno i cittadini ci capiscono qualcosa, meglio è.

Filippo Tronca


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