Bonifiche, Forum h20, la Provincia di Pescara su Piano d'Orta si arrampica sugli specch

05 Ottobre 2017   09:56  

Il Presidente della Provincia di Pescara Di Marco insiste nel cercare di difendere l'indifendibile sui ritardi nelle procedure di bonifica a Piano d'Orta e non si accorge che sta replicando la stessa situazione anche a Bussi.

Per quanto riguarda Piano d'Orta il presidente richiama la questione del sequestro del sito nel 2007 come se fosse un problema insormontabile. Pare ignorare evidentemente che nel D.lgs.152/2006 vi è specificato all'Art.247 che, previo nulla osta della Procura, si va avanti normalmente con la trafila amministrativa prevista per le procedure di bonifica (messa in sicurezza; caratterizzazione; analisi di rischio; bonifica) e chi è chiamato ad eseguire le attività può entrare ("1. Nel caso in cui il sito inquinato sia soggetto a sequestro, l'autorità giudiziaria che lo ha disposto può autorizzare l'accesso al sito per l'esecuzione degli interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale delle aree, anche al fine di impedire l'ulteriore propagazione degli inquinanti ed il conseguente peggioramento della situazione ambientale.").

La provincia, sulla base della specifica competenza prevista dal D.gs.152/2006 sull'individuazione del responsabile della contaminazione, avrebbe dovuto individuare in Edison il responsabile già nel 2007, momento del sequestro, e la società avrebbe dovuto avviare tutte le operazioni sul sito inquinato dieci anni fa.

Il Ministero dell'Ambiente nella conferenza dei servizi decisoria del 2010 aveva già esortato gli enti a procedere proprio in questo senso. Si allega l'estratto del verbale (il verbale integrale è qui: http://www.bonifiche.minambiente.it/decisorie_2010_39.html).

D'altro lato la previsione delle ordinanze per individuare il responsabile della contaminazione quando non coincidente con l'attuale proprietario era addirittura già prevista nel Decreto 471/99 (il decreto che regolava le procedure di bonifica fino al 2006) e la giurisprudenza è corposa ed univoca in tal senso (la bonifica spetta a chi ha inquinato e non al proprietario incolpevole) da oltre 15 anni, dal TAR alla Corte di Giustizia Europea. Il Tar Lombardia si era espresso già nel 2001, per dire!

Pertanto già nel 2007 vi erano tutti gli elementi, anche di conoscenza, per procedere secondo quanto previsto dal D.lgs.152/2006.

Per quanto riguarda Bussi la Provincia il 30 novembre 2016 non si è presentata neanche alla fondamentale conferenza dei servizi sul Sito nazionale di Bonifica presso il Ministero dell'Ambiente dove noi eravamo presenti assieme a decine di altri enti. Avrebbe ascoltato direttamente dalle parole del Direttore D'Aprile, sollecitata dal Forum H2O, il rinnovo dell'invito a garantire l'individuazione del responsabile della contaminazione per le discariche 2A e 2B. 

Fortunatamente c'è il verbale della conferenza a testimoniarlo (http://www.bonifiche.minambiente.it/istruttorie_2016_39.html) inviato a tutti gli enti. Visto che la provincia continuava nell'inerzia il Ministero a febbraio 2017 ha dovuto scrivere una specifica lettera di sollecito, che qui rialleghiamo, dove si scrive che il procedimento in capo alla Provincia è "da lungo tempo pendente"...


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