Boom di "allungamento del Pene per la "Sindrome da Spogliatoio". Si usa Pelle di Suino

14 Maggio 2015   05:00  

Migliorare un rapporto in crisi, superare le difficoltà collegate a una malattia o aumentare la propria autostima intaccata dall'ormai nota “sindrome da spogliatoio”: sono queste le principali ragioni che spingono sempre più uomini a rivolgersi al chirurgo per chiedere l'allungamento e l'ingrandimento del pene. Un intervento che ha registrato, solo nel 2014, un aumento delle richieste pari al oltre il 20%, ed a sorprendere è anche l'età dei potenziali pazienti: sono soprattutto giovani fra i 18 e i 35 anni, con una preparazione culturale medio-alta e di estrazione sociale varia.

Ad inquadrare il fenomeno è giovanni Alei, direttore del Centro di chirurgia genitale maschile del Policlinico Umberto I di Roma, all'avanguardia per le emtodiche chirurgiche in grado di rendere mininvasivi gli interventi, e rpesidente della Società italiana di chirurgia genitale maschile in occasione dell'incontro “Salute sessuale maschile: la nuova chirurgia mininvasiva e correttiva”.

Per quanto riguarda l'allungamento, nel Centro dell'Umberto I, spiega Alei «viene adottata la metodica che prevede l'inserimento di un distanziatore in silicone tra pube e base del pene, che ben si adatta alle caratteristiche anatomiche del paziente».

«Per l'ingrandimento - aggiunge il professore - il problema riscontrato nelle tecniche tradizionali è legato al grasso utilizzato. I pazienti in questo caso avvertono la sensazione di avere una sorta di strato di gommapiuma tra la cute e i corpi cavernosi. Al Policlinico si è cominciato ad unsare il derma di suino e umano liofilizzato ottenendo buoni risultati». Le tecniche più attuali consentono aumenti di dimensione intorno al 25-30%, restituendo sicurezza per intraprendere una vita di relazione normale. Sono 500 gli interventi effettuati fino ad oggi.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore